Welfare

Le due sorelline di Baghdad

Due fanciulle irachene che,emigrate negli Stati Uniti,hanno costruito un sito Web col quale hanno chiesto,tramite l'invio di numerose cartoline virtuali, il ritiro delle sanzioni da Bagdad

di Redazione

A Kouthar e Marawa Al-Rawi, due sorelle irachene di 15 e 14 anni emigrate negli Stati Uniti, è bastata un?appendicite per capire che l?embargo stava facendo del male ai bambini iracheni. «Nostro cugino è stato operato senza anestesia. È stato allora che abbiamo deciso di dar voce alle sofferenze e paure dei nostri coetanei in Iraq». Col sito internet http://members.aol.com/hamzaha/iraqchidren da cui hanno inviato più di 20mila cartoline virtuali al presidente degli Stati Uniti chiedendogli di ritirare le sanzioni a Bagdad. Vita:   Vi ha mai risposto? Kouthar Al-Rawi:   Sì, abbiamo ricevuto molti messaggi dalla Casa Bianca. Alcuni anche con un timbro firmato. Vita:  Ma le sanzioni continuano. E adesso Bush minaccia una nuova guerra. Come vi sentite? Kouthar Al-Rawi:   Tristi, ma non senza speranza. Lavoriamo sodo per raccogliere donazioni con cui tenere in vita il sito e fare informazioni sull?impatto delle sanzioni sui bambini iracheni. Vita:   Il destino di molti vostri connazionali oggi è in mano a George Bush e Kofi Annan. Cosa fareste al loro posto? Kouthar Al-Rawi:   Se fossimo il presidente, porteremmo la pace invece che la guerra nel mondo. Cercheremmo la verità sull?esistenza di armi di distruzione di massa e la smetteremmo di dare informazioni poco accurate ai media per rilanciare l?agenda della guerra. Se fossimo Kofi Annan, invece, ci vergogneremmo di noi stesse. La strategia delle Nazioni Unite oggi viola i diritti umani dei bambini iracheni che l?Onu stesso ha garantito nella Dichiarazione universale delle libertà fondamentali. Vita:   Cosa pensereste se in questo momento vi trovaste in Iraq? Kouthar Al-Rawi:   Dagli ultimi viaggi che abbiamo fatto nel Paese, posso dirti che i bambini capiscono che la gente normale, in America, non vuole attaccarli un?altra volta. Sanno che è il governo a volerlo. Per questo sono preparati a un attacco e non hanno mai messo in dubbio che ci sarebbe stato. Che razza di vita è questa?


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