Economia

Coop: primo, difendere il potere d’acquisto

di Redazione

Si sente parlare di crisi ormai da due anni, ma la situazione resta nebulosa. Per questo il Rapporto Coop 2009 Consumi e distribuzione redatto dall’Ufficio studi di Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref (Ricerche per l’economia e la finanza), è molto prezioso. Il rapporto, presentato da Enrico Migliavacca, vicepresidente Ancc-Coop, è diviso in tre tranche d’interesse. Indaga sugli effetti che la crisi ha generato sui consumi delle famiglie, come ne sta modificando i comportamenti e fornisce previsioni per il 2009-2011. Con particolare attenzione naturalmente è analizzata la situazione italiana: il ricorso alla cassa integrazione sommato al rientro dell’inflazione, ha ridotto l’impatto immediato sulle famiglie della crisi, senza però scongiurare l’incremento della disoccupazione. Lo testimonia la prima riduzione dello stock di occupati da 14 anni a questa parte: 204mila unità in meno rispetto al primo trimestre 2008. La risposta delle famiglie ricalca lo stereotipo «italiani popolo di risparmiatori». Consumiamo di meno, tagliando il superfluo. Meno beni durevoli e divertimenti. Salgono, dato comune alle situazioni difficili, gli acquisti di prodotti come il cioccolato. Infine cresce la disuguaglianza sociale: oltre il 66% delle famiglie italiane si sente povero. «A fronte della situazione descritta», spiega Vincenzo Tassinari, presidente Consiglio di gestione Coop Italia, «Coop rilancia per l’autunno e per il 2010 la campagna “Dalla tua parte noi” a tutela del potere d’acquisto dei soci e dei consumatori italiani, cercando tutte le vie, anche penalizzando la redditività commerciale, per rimanere al fianco dei consumatori».


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