Cultura

Touadi: cittadinanza e integrazione sono soluzione

L'imam della città: «L'Islam non c'entra, il problema è l'ignoranza»

di Redazione

«Sono ormai migliaia i ragazzi della ‘seconda generazione’ che chiamiamo immigrati ma che sono italiani a tutti gli effetti. A costoro dobbiamo assicurare la cittadinanza e la pienezza dei diritti nella cornice della nostra Costituzione». Così Jean-Léonard Touadi, deputato del Partito Democratico, sull’omicidio della diciottenne marocchina uccisa ieri sera a Montereale Valcellina, nel Pordenonese.

Intanto oggi il Procuratore della Repubblica di Pordenone, Luigi Delpino, ha confermato che fra i motivi all’origine dell’omicidio di Sanaa Dafani, «c’è anche quello della diversità di religione fra il padre e il fidanzato», un trentenne del posto. Il comandante provinciale dei Carabinieri di Pordenone, Fabio Antonazzo, ha aggiunto: «Abbiamo indizi molto probanti che ci portano alla certezza che il responsabile dell’omicidio di Sanaa sia la persona che abbiamo fermato, cioè il padre».

«Siamo sconcertati e per questo ci costituiremo parte civile al processo». È quanto ha annunciato in una nota la parlamentare Pdl di origine marocchine, Souad Sbai. «Questa è una cosa che non possiamo più accettare», continua Sbai, che è anche portavoce di Acmid-Donna Onlus, l’associazione delle donne marocchine in Italia, «non possiamo più assistere a storie di donne maltrattate e uccise a causa di un’integrazione abortita per colpa di un certo estremismo portato avanti da sedicenti imam fai da te che strisciano come serpenti velenosi nelle nostre città, portando odio e ignoranza, predicando un’intolleranza omicida». «Proprio per questo motivo», prosegue la deputata del Pdl, «Acmid-Donna Onlus si costituirà parte civile nel processo contro il padre di Sanaa Dafani».

Dall’associazione intellettuali musulmani italiani arriva un avvertimento: «Non vorremmo che questo episodio di cronaca nera venisse strumentalizzato per lanciare l’ennesima campagna di demonizzazione dell’Islam», ha spiegato il presidente Ahmad Gianpiero Vincenzo. «Né l’Islam, né alcuna religione sulla terra possono giustificare l’omicidio».
Della stessa opinione l’imam di Pordenone Mohamed Ovatiq: «L’Islam non c’entra, è una tragedia dettata dall’ignoranza». Nel Pordenonese sono circa 7.500 i fedeli musulmani

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