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FAMIGLIA. Legge 53, il boom dei progetti su misura

Sorprese nella graduatoria dei progetti approvati per la conciliazione fra famiglia e lavoro

di Sara De Carli

“Contabilità accanto a Emanuele”. “Più tempo per Simone”. “Mamma Mariangela, medico veterinario”. “Beatrice con Luca e Andrea”. Ma anche dizioni meno suggestive e più precise come “Reinserimento lavorativo e conciliazione famiglia/lavoro della dipendente Annabella”. È la novità dell’ultima graduatoria dei progetti di conciliazione famiglia/lavoro (legge 53/2000) approvati dal ministero del Welfare: il boom dei progetti individuali

Più di un terzo dei progetti approvati (ben 32 sui 91), infatti, hanno un titolo che fa capire esplicitamente che non si tratta di un progetto genericamente dedicato alle dipendenti potenzialmente mamme, ma pensato e scritto su misura per una – massimo due – dipedenti, di cui si fanno nomi e cognomi. Un segno estremamente positivo, che dice quanto poco basti, per le aziende, per cercare di inventarsi una strada che non condanni le lavotatrici mamme in una dicotomia sterile e lacerante.

Questi progetti mirati hanno incassato, singolarmente presi, piccole quote di finanziamento: sono progetti di 3mila, 5mila, 17mila, 31mila euro cui è stata assicurata copertura parziale per un massimo di 8.750 euro. Ma complessivamente il segnale è positivo. Una specifica ulteriore di questo boom è la pesenza massiccia di progetti elaborati da mamme avvocato: 10 su 91. Un trend già rilevato da Vita, che dice di una categoria particolarmente poco tutelata nella maternità.

Tra le altre curiosità del bando, la presenza di alcuni grandi big: Technogym SpA (con un microprogetto da 5mila euro, [possibile?, ndr], finanziato per 1.317 euro), Luxottica Srl (11.500 euro di progetto per l’asilo, 2.800 i soldi in arrivo) e – con progetti grossi – Tetra Pak (520mila euro di progetto, 130mila assegnati), Transcom Worldwide (con un progetto da 350mila euro, finanziato per 86.995 euro) e De Agostini SpA (229mila euro, 57mila in arrivo). Nel mondo del sociale, buone notizie in arrivo per Banca Popolare Etica, con un progetto di conciliazione di 123mila euro, finanziato per 30mila.

Infine, una curiosità: progetti per papà ce n’è uno solo, quello di tal D’Orazi Fabrizio, che vuole fare il “mammo per un anno”.

 

 


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