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La Marcuzzi va fermata?

Bufera su uno sketch di "Così fan tutte". Il Telefono Azzurro: «A Mediaset chiediamo responsabilità»

di Redazione

di Natascia Gargano

 

Se è vero che non importa come se ne parla, ma che l’importante è parlarne, il nuovo programma di Mediaset ha fatto centro. Già la pubblicità di quest’estate ne anticipava senza troppe ambiguità i contenuti “comico-erotici”. Appuntamento ogni giorno alle 20 su Italia 1, “Così fan tutte”, con Alessia Marcuzzi e Debora Villa, dell’omonimo film di Tinto Brass non ha solo il titolo. Ma tranquilli, grandi e piccini, il bollino è verde. Il programma, che si definisce una «sketch comedy», è composto da una serie di micro-episodi che ruotano attorno al tema centrale, donne e sessualità. La prima puntata è stata seguita da 1.582.000 telespettatori, con uno share del 9.36%.

La Marcuzzi e il wurstel
Degna di un copione dei migliori filmetti erotici anni Settanta, la scena incriminata vede l’ex regina del Grande Fratello alle prese con un wurstel troppo lungo e troppo caldo (in tutti i sensi), attirando su di sé gli sguardi attoniti del resto del ristorante.
O ancora, la si può vedere alla disperata ricerca di un libro in sella ad una poltrona occupata da un giovane imbambolato, esibirsi in una lap lance a bordo piscina o conversare allegramente svestita.
D’altra parte, la svolta osè della Marcuzzi era già stata anticipata. Dal sito di Italia 1 si leggeva: «Stufa delle vesti di dispensatrice di consigli ai concorrenti dei reality e di eroina ingenua e romantica sul piccolo schermo, esordisce in un ruolo decisamente super sexy. Del resto, può permetterselo: a 37 anni suonati, esibisce un corpo da pin-up». Un generoso pensiero anche ai fan «che conservano ancora il suo calendario nel cassetto», e che ora possono ammirarla nel nuovo format della rete Mediaset. Il suo personaggio è «una ragazzaccia provocante, ma con stile».

Contenuto “hot”, polemica bollente

Non c’è dubbio, l’esperimento del Biscione fa discutere. Si moltiplicano i blog che ne parlano e i click ai filmati su YouTube. La Marcuzzi a luci rosse è già un tormentone, che però divide: tanti i commenti online che paiono annunciare un femminismo di ritorno.
Dal sito ufficiale di “Così fan tutte”, intanto, arriva un tentativo di placare la bufera: «Alessia Marcuzzi e Debora Villa accendono i riflettori sui loro complessi, mettono alla berlina i limiti del sesso opposto e si prendono gioco della società e delle sue contraddizioni, attingendo spesso al vissuto quotidiano».
Una sorta di Sex & The City nostrano che decisamente non piace a Paola Tavella, giornalista, scrittrice ed esperta di pari opportunità: «Il corpo femminile proposto in questo modo alle giovani generazioni, è questo che mi scandalizza». E non è certo il sesso il problema, «a un bambino fanno molto più male le letteronze, perchè gli confondono le idee». E quel che è peggio, «è la complicità delle donne. Non c’è dittatura – conclude Tavella – senza consenso delle sue vittime».

Levata di scudi delle associazioni
Sul piede di guerra anche il Movimento genitori, che a soli tre giorni dall’inizio della programmazione ha già ricevuto numerose segnalazioni a proposito. «È una violazione evidente della fascia protetta», ha dichiarato Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Media del Moige, «le esplicite allusioni sessuali e le immagini non sono assolutamente consoni all’orario di programmazione scelto da Mediaset e violano apertamente il Codice di autoregolamentazione Tv e Minori».
Concludono dal Moige: «In un momento in cui è forte l’emergenza educativa tra i ragazzi, la televisione dovrebbe evitare di trasmettere messaggi dannosi per i minori ed invece siamo costantemente bombardati da immagini e contenuti che sviliscono le donne, esaltano la trasgressione e mercificano il sesso». Insomma, tra sexy gate, escort e veline ci si domanda se c’era pure bisogno di una fiction.

Numerose le segnalazioni ricevute da Telefono Azzurro, che fa sapere: «Chiediamo un atto di responsabilità alla programmazione Mediaset, nel rispetto del Codice di autoregolamentazione». Dall’associazione arriva anche un invito alla consapevolezza rivolto agli stessi «personaggi televisivi, che con la loro notorietà, hanno un’influenza fortissima sui giovani». E per quanto riguarda l’ironia, «non è una giustificazione», spiegano, «i bambini non colgono la differenza, a loro rimangono impresse solo le immagini». Da Telefono Azzurro chiedono infine un’attenzione più ampia ai palinsesti «secondo i nostri dati i minori sono spesso soli davanti alla tv, anche nelle fasce non protette».

Nell’occhio del ciclone, l’azienda di Cologno non rilascia commenti ufficiali. Intanto però da mercoledì scorso, a due giorni dall’inizio della programmazione e dalla bufera della polemiche, “Così fan tutte” va in onda con il bollino giallo.

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