Welfare
Immigrati: il Regina Pacis diventa centro di permanenza
Il centro Regina Pacis e' attivo dal '97 a San Foca, nel territorio di Melendugno, ed e' divenuto quasi il simbolo dell' accoglienza da parte della Chiesa
di Paola Mattei
Il centro Regina Pacis della diocesi arcivescovile di Lecce si trasforma da centro di accoglienza in centro di permanenza e temporanea assistenza: per questo, si discute oggi di nuova schiavitu’ in un incontro a Lecce, cui partecipa il ministro degli affari sociali, Livia Turco. Il centro Regina Pacis e’ attivo dal ’97 a San Foca, nel territorio di Melendugno, ed e’ divenuto quasi il simbolo dell’ accoglienza da parte della Chiesa. ”Quel che e’ in gioco – ha detto tra l’altro il ministro – sono i valori di fondo di questa societa’: la testimonianza sul valore della vita di cui voi siete capaci e siete protagonisti e’ davvero insostituibile. Per questo sono qui ad esprimervi profonda gratitudine”.
I lavori del convegno sono stati aperti dall’arcivescovo di Lecce, mons.Cosmo Francesco Ruppi, il quale ha detto che ”come questo centro della diocesi che ora si trasforma, per espresso desiderio del Ministero dell’ Interno, in centro di permanenza e temporanea assistenza, ce ne sono altri, nove-dieci in tutta Italia. Alcuni direttamente sono gestiti dallo Stato, altri dal volontariato civile o dalle istituzioni di beneficenza”. Ruppi ha anche sottolineato che l’attivita’ svolta dal centro, e dal suo direttore, Cesare Lodeserto, sono da qualche tempo divenuti pericolosi, giacche’ si tratta ormai di sottrarre ai gruppi criminali le donne sul cui sfruttamento essi lucrano. ”Fino a quando si e’ trattato di accogliere gli immigrati – ha detto mons.Ruppi – tutto e’ andato bene, ma quando ci si e’ messi a trattare il problema delle nuove schiavitu’, a sottrarre centinaia e centinaia di ragazze prostitute alla malavita organizzata, le cose sono precipitate, i rischi centuplicati, sino alle minacce a chi lavora alla frontiera della nuova schiavitu”’. Fu proprio don cesare Lodeserto ad essere vittima di pesanti minacce di morte una settimana fa. Moderatore del convegno e’ l’ europarlamentare Elisa Pozza Tasca, reduce da un viaggio compiuto nei giorni scorsi con don Cesare in Moldavia . ”La nuova schiavitu’ – ha detto – e’ la vera frontiera che noi dobbiamo affrontare. Occorre bandire la parola prostituta e dire che si tratta di schiave vittime della prostituzione”. Al convegno partecipano anche un vescovo proveniente dalla Romania e uno dalla Moldavia, due regioni dell’ Est da cui maggiore e’ il flusso delle donne nel Regina Pacis: il centro attualmente ospitaun centinaio di giovani, 60 moldave, 30 ucraine, dieci rumene, sottratte al mercato della prostituzione.
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