Non profit

Escort per tutti

L'inchiesta di Bari al centro dell'attenzione dei giornali

di Franco Bomprezzi

Una nuova ondata di veleni e di particolari sgradevoli che emergono dall’inchiesta dei magistrati di Bari sulle imprese dell’imprenditore Tarantini, impegnato a ingraziarsi i politici pugliesi per lavorare meglio con la sanità, e a fornire escort compiacenti a tutti, a partire dal premier Berlusconi. I giornali di oggi ne parlano con accenti e con enfasi differenti.

 

 

“Sanità, parlamentari nell’inchiesta” è il titolo di apertura del CORRIERE DELLA SERA sulle indagini di Bari. Dopo aver rivelato ieri i contenuti dei verbali di interrogatorio dell’imprenditore faccendiere pugliese Tarantini, oggi il quotidiano milanese insiste sul tema. Partendo dall’incontro dei pm di Bari con la delegazione dell’inchiesta del Senato. Tre o quattro parlamentari (pare due o tre del pdl, uno del pd) sarebbero coinvolti nelle indagini, ma i nomi per ora sono rimasti segreti, fino a quando i magistrati non avranno ben chiaro il ruolo che avrebbero svolto in questa intricata inchiesta sulla sanità pugliese. Intanto D’Alema scrive al CORRIERE: “La cena? Un incontro elettorale. Ignoravo chi l’aveva organizzata e pagata” e argomenta: mentre Frisullo del Pd ha ammesso di aver sbagliato e, dimostrando senso di responsabilità, ha lasciato la giunta regionale pugliese “davvero non si capisce perché questo principio di responsabilità che vale per l’assessore Frisullo non debba a maggior ragione valere per il Presidente del Consiglio”. Angela Balenzano e Fiorenza Sarzanini firmano a pagina 6 la nuova puntata delle carte pugliesi: “L’estate di Tarantini «Droga e affari nella mia villa». In Sardegna, dunque, con la cocaina nella cassaforte. Ampio spazio ai contatti con Sabina Began, soprannominata “l’ape regina” per essere una delle “favorite” del premier, emergono dalle conversazioni registrate dai finanzieri. A pagina 9 le reazioni delle ragazze coinvolte da Tarantini per le feste a casa del premier, in particolare vallette ed ex del Grande Fratello. Tutte conoscono Berlusconi (sic!) ma negano di essere andate a letto con il premier. Da parte sua Berlusconi ribadisce: “violata la mia privacy” in una giornata caratterizzata soprattutto dal tentativo, non del tutto riuscito, di ricucire lo strappo con il presidente della Camera Gianfranco Fini dopo il pesante attacco di Feltri al leader del Pdl, ex leader di An.

“Il Satyricon contemporaneo” è il titolo del commento di Adriano Sofri alla vicenda barese con cui LA REPUBBLICA apre l’edizione di oggi: “Tutte le escort di Berlusconi” e non si poteva dirlo più direttamente. «Histoire d’O da mille euro e quattro soldi», scrive Sofri (che nel pezzo cita parodiandolo il Don Giovanni, con un «utilizzatore ultimo e finale» che inclina al genere femminile (non alle donne, al genere che «non ha a che fare con l’amore né con l’erotismo né con il sesso: piuttosto con la grammatica elementare e l’allevamento del bestiame») e un procacciatore protettore che avrebbe pure un suo progetto: «Voglio precisare», ha detto Tarantini, «che il ricorso alle prostitute e alla cocaina si inserisce in un mio progetto… perché ho pensato in questi anni che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo in società». In effetti il quotidiano diretto da Ezio Mauro (alla vicenda le prime 7 pagine) pubblica un fitto calendario incrociato di impegni mancati e di appuntamenti con le bionde: “Doveri di Stato e ragazze, l’altalena di Silvio”. I famosi strappi muscolari avrebbero costituito l’alibi per mancare appuntamenti istituzionali e partecipare invece agli incontri serali con le ragazze procurate dall’imprenditore Tarantini. Che in effetti, nelle sue telefonate,  registrati dalla Guardia di finanza almeno 50 colloqui suoi con il premier, si offre più nel ruolo di presentatore che di imprenditore: «Oggi porto una bionda che non può assolutamente perdere», dice tra l’altro Tarantini a Berlusconi, «oggi ce n’è una bellissima». «Sapendo dell’interesse del premier per il genere femminile non ho fatto altro che accompagnare da lui ragazze che presentavo come mie amiche tacendogli che a volte le retribuivo». Nei verbali c’è però anche un riferimento al Pd (e al vicepresidente pugliese Sandro Frisullo, per il quale Tarantini avrebbe procurato due signore: «la frequentazione di Frisullo», si legge, «mi serviva soprattutto per acquistare visibilità agli occhi dei primari». Nello stesso interrogatorio Tarantini avrebbe detto di aver finanziato con altri due imprenditori una cena elettorale alla quale ha partecipato anche Massimo D’Alema (era il 2008). L’ex presidente del consiglio del Pd si difende: «non so chi abbia pagato… Insistere ha solo il significato di associare il mio nome a vicende alle quali sono del tutto estraneo». In una intervista il sindaco Emiliano attacca Frisullo (persone «che sfruttano il proprio potere per andare con le signorine non dovrebbero far parte del Pd») e nega qualsiasi rapporto con Tarantini: «fui io da magistrato a iniziare le indagini su di lui… una persona da non frequentare… le mie indagini in un anno erano arrivate a un punto nel quale si delineava lo stesso profilo criminale che leggo ora sui giornali. Io però ero all’antimafia e non riuscii a provare i collegamenti dell’imprenditore con la criminalità organizzata». Ieri comunque Berlusconi ha tenuto alla festa dei giovani di An un incontro denso di attacchi ai giornali (non leggeteli) e tutto in lode del suo governo e di se stesso. Tornando ai commenti, Giuseppe D’Avanzo (“Lo scandalo in Parlamento”) chiede invece che del caso di discuta nelle sedi appropriate e quindi alla Camera e al Senato.

Escort e Premier non è la prima notizia  del GIORNALE, ma è il tema  dell’editoriale di Feltri che in questi giorni non si può dire che non siano fra i pezzi più letti. Feltri commenta l’ennesima puntata della soap “Tutte le escort del Presidente” (ndr) per chiosare: «Ma che scoop: Silvio ama le donne». Tuttavia il direttore ricorda che «la maestrina Concita de Gregorio ha scritto, sulla base non si sa di quali prove che “il premier è impotente” e che da questi ha ricevuto quale replica una querela».  Insomma il Corriere ieri ha pubblicato un pezzo per gli «appassionati di erotismo a sfondo politico o di politica a sfondo erotico» e l’Unità ha scritto che il premier fa cilecca, allora Feltri cerca di «orientare i lettori che potrebbero perdere la Trebisonda» e annuncia «nel mio piccolo  vorrei accendere un cerino a scopo orientativo. Siamo in un Paese libero o in un paese islamico fondamentalista? Se siamo in un paese libero non è vietato sedersi a tavola e nemmeno sdraiarsi a letto con umani di qualsiasi sesso e allora non ha senso occuparci delle serate di Berlusconi durante le quali non è stato commesso reato. Se viceversa siamo in un paese islamico  intransigente bisogna introdurre la lapidazione o almeno  l’impiccagione per chi evada il fisco o si diverta con la sodomia e roba del genere». Ma soprattutto «In questo momento si permette al Corriere di pubblicare dei verbali segreti anche nelle parti in cui si diffama un signore, Berlusconi, che non avendo  compiuto reati avrebbe diritto al rispetto della propria privacy». Sul piano tecnico-giuridico ILGIORNALE sfodera un articolo-arringa dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace che conclude «Su Berlusconi non c’è ombra di reato».

Solo un piccolo richiamo in prima per il MANIFESTO sulla questione escort, legata però alle tensioni all’interno del Pdl “Nel Pdl è il giorno dei pompieri. Ma i rapporti con Fini (e le nuove rivelazioni sulle escort) bruciano” recita il richiamo alla pagina 4, dove l’articolo principale è dedicato all’intervento di Berlusconi alla festa dei giovani del Pdl. Alle ballerine solo un colonnino dal titolo “Meglio la ballerina degli auguri al Colle”. «È stata qualche ora con una ballerina brasiliana a palazzo Grazioli a far saltare gli auguri natalizi al Quirinale tra il presidente del consiglio e il capo dello stato?» si chiede a inizio articolo. Riferimenti a Tarantini ed escort ci sono anche nell’articolo (a pagina 6) sull’ex vicepresidente pugliese Frisullo intitolato «Tarantini ai pm: escort anche al Pd» dove all’affermazione di Tarantini di una sua partecipazione a una cena elettorale di D’Alema Emiliano (ex magistrato) ricorda che non appena lo ha visto ha fatto sì di non far incontrare Tarantini a D’Alema.

All’inchiesta di Bari il SOLE 24 ORE dedica solo un taglio basso a pag. 16 dal titolo “«Una cena non è un giro di prostitute!”, che riprende la frase di D’Alema che respinge le accuse: non conosco Tarantini. Intanto la procura ha aperto un’indagine interna, con un ordine di esibizione documenti nella sede barese del Corriere finora rimasta senza risposta, per individuare «il pubblico ufficiale che ha consegnato l’atto di indagine». Che ad oggi è nella sola disponibilità del pm e del pg.

“Caro Silvio, cambiati la scorta” è il consiglio che Cossiga dà al premier ed anche il titolo del pezzo con l’intervista all’ex presidente della repubblica interpellato da ITALIA OGGI sulla questione delle escort a palazzo Grazioli. «Se avesse avuto servizi di protezione veri e fossero stati autorizzati questi avrebbero anche potuto cercare di sapere chi erano queste gentili signore», ha detto Cossiga in relazione al fatto che la scorta di Berlusconi è composta da un gruppo di professionisti proveniente dal servizio di protezione del gruppo Fininvest.  E perché il premier si sarebbe affidato ai privati invece degli agenti che fanno riferimento alla AISI (l’agenzia di informazione e sicurezza interna)? «Siamo onesti» ha risposto Cossiga «s’immagini che cosa sarebbe successo se agenti veri dall’ Aisi fossero stati trovati a frugare nelle amicizie e nelle frequentazioni di Berlusconi. Ma per carità: l’opposizione avrebbe gridato allo stato di polizia, la maggioranza all’oscuro complotto ai danni di Berlusconi».

Poco risalto e pezzo molto scarno, su AVVENIRE, sulle inchieste di Bari: “Caso Puglia, dai verbali nuovi veleni”. Si accenna ai 18 festini organizzati per Berlusconi e alla cena elettorale organizzata per D’Alema, ma l’attacco chiarisce fin da subito che «una cosa è una cena elettorale, un’altra sono i festini a casa del premier» e si riporta un virgolettato del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che sull’imprenditore presentatogli da Tarantini taglia corto così: «Tal signor Intini, che avevo già conosciuto durante il governo Prodi, non ha venduto neanche un cerotto alla Protezione civile».

L’edizione di oggi de LA STAMPA apre con i rapporti fra il premier e Gianfranco Fini (“Il premier offre la pace ma a Fini non basta”) e con la reazione dell’Associazione nazionale magistrati alle dichirazioni di Berlusconi che ha parlato di un «complotto» tra le procure di Palermo e Milano le cui indagini sulle stragi di mafia del 1992-93, scrive LA STAMPA, «si avvicinerebbero pericolosamente alla sua persona». La vicenda delle escort lascia la prima pagina ed è trattata in un primo piano all’interno: “Si chiude l’inchiesta sulle escort”. Le indagini sulle escort, la droga, la malasanità sono ormai giunte al capolinea, scrive l’inviato a Bari. Il conto alla rovescia è partito:  arriverà al traguardo per primo il pm Pino Scelsi, che concluderà il suo lavoro con alcuni interrogatori a partire dalla prossima settimana. Poi sarà il turno dell’inchiesta di Desiré Digeronimo sulle tangenti. LA STAMPA registra che «stranamente, dal Pdl nessuna batteria di fuoco ha sparato contro la pubblicazione dei verbali di Tarantini», ha parlato solo il ministro Sandro Bondi per attaccare i quotidiani che perseguono «la destabilizzazione della normale vita democratica del Paese». Accanto alla cronaca, un’intervista al sindaco di Bari Michele Emiliano, a proposito dell’accenno nei verbali di Tarantini a una cena per Massimo D’Alema finanziata dall’imprenditore barese. “Massimo a cena con Tarantini non c’è andato”, il titolo.  «Quando mi accorsi di quella presenza raggelai» afferma Emiliano «D’Alema non sapeva nulla del finanziatore impresentabile di quella cena elettorale. Aspettai che lui arrivasse e lo trascinai via». LA STAMPA mette in primo piano le indagini sulle stragi di mafia, quelle che hanno riacceso lo scontro fra premier e magistrati. Un pezzo di Livio Abbate racconta le ultime rivelazioni su mafia e politiche che hanno portato nei mesi scorsi all’apertura di inchieste alle quali si è riferito l’altro giorno Berlusconi. Basate, in gran parte, sulle dichiarazioni dell’ex boss palermitano Gaspare Spatuzza (che si è accusato di decine di delitti, fra cui quello di don Pino Puglisi). Nei verbali ha fatto riferimento ad intrecci che i suoi ex capifamiglia, Giuseppe e Filippo Graviamo, avevano fra il 1992 e il 1995 con politici e imprenditori del nord, fra cui Marcello Dell’Utri, senatore del Pdl e amico del premier.

 

E inoltre sui giornali di oggi:



WELFARE
LA REPUBBLICA – “L’asilo resta un miraggio: a casa 9 bimbi su 10”. Doppia pagina sul gravissimo ritardo con il quale l’Italia continua a non occuparsi di minori. Spiega Anna Teselli, ricercatrice Ires – Cgil: «Pochissimo è cambiato se non la crescita esponenziale delle domande. Il problema è che non si ritiene il nido una esigenza pedagogica, ma soltanto un luogo dove parcheggiare i figli. Un’idea di welfare residualistico».

5 PER MILLE
IL GIORNALE – Il centro studi di cui Massimo D’Alema è presidente è fra le associazioni beneficiarie del contributo del 5 per mille. Lo rivela Emanuela Fontana nel pezzo di pag. 13. Si chiama Fondazione Italianieuropei e «si trova al foglio 38, penultima riga dell’elenco dei 31.849 enti iscritti». La Fontana indaga: «è lo stesso nome di un centro studi fondato da Massimo D’Alema nel 1998. Ma la pratica contiene  anche il codice fiscale  e si scopre che la fondazione di pag. 38 è la stessa di Massimo D’Alema che quest’anno ha partecipato alla più grande lotteria delle beneficenza italiana.  Chi ha scelto di fare una donazione a Baffino non è dato saperlo perché  le assegnazioni delle quote  sono in fase istruttoria». Non solo. «Dall’agenzia delle entrate  ci hanno spiegato che le offerte dalla dichiarazione dei redditi non sono richiedibili da associazioni  o enti che facciano capo a sindacati o partiti». Ultima curiosità: «La norma relativa al 5permille non è stato votato dal Pd né da D’Alema».

ONLUS
SOLE 24 ORE – “La caccia del Fisco alle false onlus e la rivolta di quelle vere”, titola in prima pagina il quotidiano di Confindustria, che riprende come già fatto da vita.it il censimento fiscale degli enti associativi, stabilito dall’articolo 30 del decreto 185/08 per contrastare il fenomeno delle false Onlus. Spiega il giornale: «il modulo da 38 caselle che tocca tutti gli aspetti giuridici ed economici della vita associativa deve essere compilato e trasmesso per via telematica entro il 30 ottobre da oltre 200mila organizzazioni…l’obbligo però rischia di diventare una via crucis o, addirittura, un rischio mortale per le piccole onlus». Da qui la mobilitazione del Terzo settore. Andrea Olivero del Forum: «Siamo allibiti e preoccupati, sia per l’impostazione burocratica, de tutto ingiustificata e sproporzionata rispetto agli obiettivi, sia per il fatto che è stato vanificato un percorso comune, nel quale speravamo di poter dire la nostra, insieme all’Agenzia per le onlus. Anche a noi interessa che ci siano i controlli, ma è impensabile che sia imposto un obbligo così indiscriminato, che non tiene minimamente conto delle dimensioni delle associazioni, per lo più piccole e prive di adeguate strutture organizzative».

FINE VITA
AVVENIRE – Alla vigilia della ripresa dei lavori parlamentari sulla legge sul testamento biologico, Gian Luigi Gigli, neurologo vicino a Scienza & Vita, firma un pezzo tecnico che riporta i risultati di uno studio belga sugli stati vegetativi a cui THE ECONOMIST ha dato grande rilievo: il 40% delle diagnosi di stato vegetativo persistente è sbagliato. Cioè il 40% dei pazienti definiti dai medici in stato vegetativo sono risultati, a una più attenta valutazione (con un protocollo diagnostico che si chiama Coma Recovery Scale Revised, elaborato cinque anni fa ma ancora scarsamente applicato) sono risultati in realtà in stato di minima coscienza e il 10% dei pazienti definiti in stato di minima coscienza erano invece usciti da queste condizioni e in grado di comunicare anche se i medici non se ne erano accorti.

 

LAVORO
IL MANIFESTO – L’apertura è dedicata ai temi della crisi con una fotografia degli operai della Innse e a sfondare il titolo “Ripresa in giro”, Gli industriali vedono la luce in fondo al tunnel della crisi. Ma la ripresa sarà “lenta, lunga, insidiosa». E distruggerà 700mila posti di lavoro. Sale la rabbia dei lavoratori: la vostra crisi non la paghiamo. Al tema è dedicato anche l’editoriale di Galapagos “Sul tetto”.  «È tollerabile parlare di ripresa quando si prevede – come fa la Confindustria – che in biennio saranno distrutti 700mila posti di lavoro (solo in Italia) e che il tasso di disoccupazione – in presenza di un tasso di attività bassissimo – salirà al 9,5%?» si chiede a inizio dell’editoriale «Per qualsiasi persona di buon senso è assurdo e stati e governi dovrebbero intervenire per eliminare questa vergogna con una politica economica mirata non a togliere le castagne dal fuoco al capitale e alla finanza, ma pensando al benessere della popolazione. Ma non è così: a guidare l’azione dei governi è solo l’interesse del capitale e la salvezza del capitalismo, a partire da quello speculativo».

AGRICOLTURA BIO
CORRIERE DELLA SERA – “Giovane, laureato, hi-tech: ecco il «contadino» bio”: pezzo di presentazione a pag. 27 del Sana, il “salone internazionale del naturale” che apre oggi a Bologna. Da un’indagine commissionata per il salone risulta che sono soprattutto le donne a credere nel biologico, non solo come consumatrici ma anche come imprenditrici, la loro quota nel settore è infatti del 25%. Italia al primo posto in Europa per coltivazioni biologiche. Giampaolo Fabris, ordinario di sociologia del consumi all’università San Raffaele, spiega: “Siamo a un punto di boa: l’etica sta diventando una qualità importante dei prodotti, dalla materia prima ai rifiuti. L’ecosostenibilità, l’equosolidale, il biologico non sono più concetti nei quali c’è il senso della tristezza e del pauperismo e la svolta in direzione di ciò che è sostenibile non si chiama austerità come i cultori un po’ cattocomunismi dei bisogni pochi e semplici hanno sempre teorizzato”.

BADANTI
ITALIA OGGI– La presentazione dei modelli di regolarizzazione di colf e di badanti cresce dell’80% al giorno. Il dato è riportato nell’articolo “Sanatoria colf, 34.000 versamenti”. Secondo i dati registrati dall’Agenzia delle entrate  riferiti ai flussi registrati fino a martedì, i versamenti hanno portato nelle casse dello stato oltre 16 milioni di euro. Il picco delle domande, rivela l’articolo, dovrebbe arrivare tra un mese e sono stimate intorno alle 700 mila.

MAFIA E BERLUSCONI
IL GIORNALE – Prima puntata dell’inchiesta da Palermo ad opera di Marco Chiocci che oggi a pagina 4 titola “Ecco il piano dei pm per inventarsi Silvio mafioso”.In sintesi: aperti dai magistrati di Palermo cinque filoni d’indagine per coinvolgere il Premier nelle inchieste sulle stragi dl 92 e del 93, vale a dire Falcone e Borsellino.

ANNO ZERO IN TV
IL MANIFESTO – Ampio spazio, due pagine di intervista e un richiamo in prima pagina per Michele Santoro e «il muro di gomma dei vertici Rai contro anno Zero». Titolo dell’intervista “L’anno zero della tv” in cui si sottolinea come «Il berlusconismo dentro e fuori la Rai, con il Corsera che si adegua, le banche deboli, la sinistra senza idee né leadership. Cedono i contrappesi al potere della monocultura che cancella il pluralismo, espelle i talenti, esalta il velinismo e il becerume». Tra le risposte di Santoro: «Posso dire? Il fascismo aveva più rispetto per le intelligenze culturali, nel teatro, nel cinema. Non faceva dell’ignoranza e dell’incompetenza la sua bandiera. Siamo a un funzionariato servile come del resto è emerso dalle telefonate tra Berlusconi e un dirigente della Rai. La mancanza di un dinamismo culturale, sociale, economico è devastante».

OBAMA
AVVENIRE – «La public option è praticamente morta»: comincia così il pezzo di Elena Molinari, che sottolinea come Obama ieri, nel discorso di presentazione della tanto discussa riforma sanitaria di fatto abbia «declassato» a «strumento utile ma non essenziale» la possibilità di creare una mutua federale  da offrire a tutti i cittadini, in alternativa alle assicurazioni private. Il discorso di ieri era volto più che altro a «dirsi disponibile al compromesso pur di ottenere qualcosa entro l’anno». Il pilastro pubblico è caduto prima ancora di nascere sotto la scure del Senato, che mai lo avrebbe approvato, mentre Nancy Pelosi, democratica liberale e presidente della Camera, ancora poche ore prima del discorso ricordava a Obama che mai la sinistra del suo partito avrebbe accettato un compromesso sull’assicurazione pubblica.

CINEMA

LA STAMPA – “L’onda verde sul tappeto rosso”. In prima pagina nell’edizione di oggi campeggia una foto di un gruppo di donne in abito verde, al centro la regista iraniana Shrin Neshat, che presenta un film ambientato nell’Iran del 1953 per parlare dei fatti di oggi. «I festival, su cui da qualche anno ci si interrogava con scetticismo tornano forse ad avere una funziona» commenta nell’editoriale Fulvio Capraia.


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