Formazione

Ragazzi, quest’anno niente calcio: si gioca a tcouckball

di Pasquale Coccia

Alle otto in punto la bidella Elena ha suonato la campanella e dato inizio al nuovo anno scolastico. I ragazzi in bermuda e sandali hanno ancora le facce abbronzate delle vacanze e poca voglia di sedersi tra i banchi. Nella sala professori, dove gli insegnanti stentano a darsi baci e abbracci come gli anni scorsi (è la psicosi della febbre suina!), trovo nella mia casella della posta la cartolina proveniente dalla Sardegna, dove Isa e Carla hanno frequentato un corso di vela. C’è anche una lettera scritta a mano del professore di religione, Gianfranco Torricelli, che si trasferisce in un’altra scuola perché stanco dei tentativi da parte del preside di mettere i bastoni tra le ruote ai suoi progetti. È un professore che sa stare tra i ragazzi, sa coinvolgerli in progetti interessanti, uno che dovrebbe essere pagato a peso d’oro, ma è l’ennesimo che ci siamo lasciati sfuggire: «La scuola è bloccata, avvitata su se stessa, isterilita», scrive nella missiva. Come dargli torto?
Quest’anno – penso – dovremo aiutare Matthias, un ragazzo di 15 anni difficile e introverso; a giugno quando ho detto alla sua classe che ero orgoglioso di essere il loro professore è scattato in piedi e ha applaudito, ma i docenti hanno detto che con il nuovo anno non sono disposti a fare sconti. Federico mi aveva detto a giugno che si erano tutti divertiti a giocare a basket, ma non a pallamano, mentre a hockey «così così». Cambieremo: faremo uno sport in voga in Asia, il Tcouckball. L’obiettivo è centrare una porticina la cui rete elastica fa rimbalzare la palla; la squadra che difende deve evitare che il pallone tocchi terra, altrimenti è punto per gli avversari. Lo scopo è evitare spintoni. La notizia si è diffusa in un baleno e ha generato il panico, perciò alla ricreazione sono stato preso d’assalto. Tutti vogliono sapere: Guido come si pronuncia, Chiara se è divertente, Luca le regole, Andrea quando inizia il torneo di calcio e Sara le gare di atletica. E io? Ho già il mal di testa…


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