Non profit

Marcegaglia-Cgil, vera svolta?

Cernobbio monopolizza i quotidiani. Repubblica parla di disgelo tra Confindustria e Epifani. Il Corriere invece rilancia la provocazione di Tremonti sulle banche

di Franco Bomprezzi

Cernobbio monopolizza le aperture dei quotidiani del lunedì, con le dichiarazioni di Tremonti, ma soprattutto con le aperture pubbliche fra Confindustria e Cgil.

 

 

“I conti in tasca alle banche” titola in prima il CORRIERE DELLA SERA mentre “Incontro sul lago” è il titolo della vignetta di Giannelli: si vedono la Marcegaglia e Epifani vicini, davanti a un lago, formato dalle loro copiose lacrime. Da Cernobbio arrivano dunque novità alla vigilia di un autunno difficilissimo per la nostra economia. Partiamo proprio dal faccia a faccia tra Guglielmo Epifani, leader della Cgil, e Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. “Con i cronisti definisce l’incontro «costruttivo» – scrive Paola Pica – e la Cgil «un grande sindacato», rimasto «un interlocutore importante» anche dopo lo strappo (la mancata firma per la riforma del modello contrattuale), e, anzi, «con un atteggiamento di grande responsabilità nelle aziende e sul territorio»”. Epifani risponde così alle avances della Marcegaglia: “Abbiamo un modello contrattuale che ci divide, ma conviene a tutti affrontare la crisi più uniti. E se Confindustria fa qualche passo in avanti, è chiaro che ne trarremo delle conseguenze. Però non possiamo basarci sulle parole, ci vogliono i fatti”. Naturalmente questo disgelo pone problemi agli altri: “L’apertura a Epifani spiazza i due leader di Cisl e Uil”, è il titolo di spalla a pagina 3. Antonella Baccaro rileva la preoccupazione di Bonanni e Angeletti: è possibile che Epifani abbia chiesto alla Marcegaglia di non spingere troppo sul secondo livello di contrattazione, nei prossimi rinnovi, rimpinguando il contratto nazionale, in modo da consentire anche alla Cgil di firmare gli accordi. «C’eravamo già accorti – chiosa malizioso il vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola (Pdl) – da tanti segnali recenti che in Confindustria è tornata una “voglia matta” di Cgil. Tra le parti ci sono molti elementi di convergenza”. Pagina 2 è invece dedicata dal CORRIERE all’intervento del ministro dell’Economia: “Ammortizzatori e banche, offensiva di Tremonti”. Con un pezzo di analisi economia a completare il primo piano: “Tassi, mutui e spese. Pochi vantaggi per i risparmiatori”. Massimo Sideri rileva che anche le banche italiane stanno già segnando utili notevoli: “Insomma, il sistema del credito si dimostra reattivo. Eppure, a giudicare dai primi segnali, il canale di trasmissione dei benefici non sembra aver portato molto allo sportello. Per la clientela i costi rimangono alti proprio mentre l’accesso al credito per le banche è quasi ridotto a zero. Insomma, è come se le famiglie fossero ancora nell’occhio del ciclone della crisi e le banche no”.

“Disgelo Marcegaglia-Epifani”, è il titolo di apertura di REPUBBLICA. “Tremonti, nuovo attacco alle banche: Sgravi? Li chiedano a Putin”, recita invece un sottotitolo molto evidente. Dice la Marcegaglia: «La disoccupazione aumenterà, ma niente panico. Conviene affrontare la crisi tutti uniti». Il leader Cgil Epifani: «Se Confindustria fa qualche passo in avanti ne trarremo delle conseguenze». Ancora la Marcegaglia, dopo l’incontro riservato con il numero uno della Cgil che si è tenuto ieri a Cernobbio: «La Cgil è un interlocutore importante per noi, se vogliono entrare nell’accordo sui contratti per noi va bene». Epifani di rimando: «Ci vogliono i fatti, serve un’apertura ai tavoli delle trattative che possano consentire un clima diverso». A Roberto Mania è affidato il retroscena di pag 2: “E sui contratti c’è aria di compromesso, ora nessuno vuole la guerriglia sindacale”. A pag 3 REPUBBLICA offre ai lettori il dossier della “Mappa dei posti perduti. Un terzo nelle piccole imprese”. Nel 2009 quindi nel nostro Paese si sono persi 994.390 posti di lavoro, che al netto delle assunzioni previste diventano 212.790. La pagina 4 si dedica invece allo scontro Tremonti-banche sotto il titolo di apertura: “«Il no ai miei bond è contro il Paese», Tremonti attacca ancora i banchieri. E all’Abi dice: «Volete gli sgravi fiscali? Andate a chiedergli a Putin».

Due pagine su IL GIORNALE per il meeting di Cernobbio e riflettore puntato contro le banche. L’apertura di pag. 8 riporta, infatti, le parole del ministro dell’economia Giulio Tremonti: «Certi banchieri non fanno l’interesse dell’Italia» e in taglio basso Geronimo commenta «Se comandano le banche la colpa è dei politici». Tremonti ruba la prima scena alla Marcegaglia e all’ultima giornata del workshop, a cui per partecipare “bastano” 10.950 euro secondo i conteggi fatti dal GIORNALE. Tremonti ha rinfocolato la polemica sui bond. «Sabato il presidente di Abi, Corrado Fissola, aveva detto che i bilanci positivi delle banche avevano reso meno necessario il ricorso ai Tremonti bond. Secondo Tremonti dire che i bond non servono significa andare contro gli interessi del Paese e fare un maleficio alle imprese. E non ha neppure senso affermare che costano troppo, ha continuato Tremonti, perché non sono fatti per le banche ma per le imprese. Finora i Tremonti bond sono stati sottoscritti solo dalla Banca Popolare». Geronimo analizza: «Un mix di paura e debolezza politica sta spingendo i governi di mezza Europa a mettere al pubblico ludibrio alcuni capi espiatori che diventerebbero agli occhi  della piazza responsabili unici della grande crisi finanziaria e a seguire di quella economica. Banchieri e economisti sono sulla linea del fuoco in questa sorta di scaricabarile delle responsabilità di ognuno. Ci intenerisce il cuore l’invito di Giulio Tremonti alle banche perché non governino la politica. Una politica forte e responsabile non si lascia governare da nessuno non chiede alla finanza di non esercitare il proprio potere ma la stringe, con le norme e l’autorevolezza, a  rimanere nel recinto che le è proprio. Lo stesso vale per gli economisti». Sul disgelo della Cgil verso i segnali di distensione mandati dalla Marcegaglia, Marcello Zacchè rivela qualche retroscena. «La retromarcia è legata alle tensioni dell’ala estremista che punta a far cadere Guglielmo Epifani».

Rispondendo a distanza al ministro Tremonti, ITALIA OGGI apre con una sorta di piccolo elogio delle banche: l’80% ha già aderito alla moratoria dei mutui. «Bisogna riconoscere che questa volta le banche non si sono tirate indietro», scrive Marino Longoni in prima pagina. «Anche perché è nel loro interesse concedere un po’ di respiro ad aziende più o meno in difficoltà». Anche se «rimane da sperare che la gestione concreta di tutta l’operazione sia ispirata a una visione consapevole dell’importanza che questo può avere per il rilancio dell’economia nazionale».

 

E inoltre sui giornali di oggi:

 

SBARCHI
IL GIORNALE – Il quotidiano di Feltri riporta i dati del ministero dell’interno secondo cui in tre mesi di applicazione della nuova linea del governo gli sbarchi sono calati del 90%. Roberto Maroni snocciola i dati a Cernobbio  e afferma che «continueremo su questa strada che non viola né trattati né leggi».

REPUBBLICA – “Continueremo a respingere gli immigrati”, taglia corto il ministro Maroni. Che aggiunge: «la politica dei respingimenti dei clandestini è conforme a tutti i trattati internazionali. A tutte le regole europee e dell’Onu. Tutto il resto è solo polemica che non mi fa nè caldo né freddo». Replica Laura Boldrini dell’Unhcr: «È vero che l’istituto del respingimento esiste nell’ordinamento italiano, ma è regolato dal Testo unico sull’immigrazione che lo vieta nei confronti dei richiedenti asilo. Ma se noi rispediamo i rifugiati sulle coste libiche, li priviamo del loro diritto di fare domanda d’asilo».  

 

BADANTI
ITALIA OGGI – Daniele Cirioli approfondisce ancora la regolarizzazione in corso di colf e badanti, nell’accezione di regolarizzazione di quelle straniere. Il pezzo chiarisce innanzitutto che non sono solo le famiglie a poter presentare domanda di emersione, ma anche conventi, seminari, orfanotrofi, case famiglia per disabili, caserme (?!?). Esclusi invece convitti, alberghi e tutti quei soggetti che non sono non profit. Soprattutto si chiarisce che  – diversamente da quanto hanno titolato nei giorni scorsi i quotidiani generalisti – la situazione di irregolarità non è completamente sanata con la presentazione dell’istanza: bisogna poi anche sottoscrivere il contratto di soggiorno e comunicare l’assunzione all’Inps. Senza queste due procedure, l’effetto “sanatoria” è monco. Intanto ITALIA OGGI documenta anche le truffe in agguato: sul web cresce vertiginosamente l’offerta di denaro da parte di cittadini stranieri in cerca di un datore di lavoro disposto a una finta assunzione (da 4 a 10mila euro in due giorni), con la nascita on line di intermediari che prendono i soldi e poi spariscono.

IMPRESA SOCIALE
SOLE24ORE – Impresa sociale, la legge non decolla. Focus del SOLE sulla recente normativa (la 118/05) che ha introdotto la figura giuridica dell’impresa sociale, che però non è stata accolta con il favore dei numeri: a oggi sono infatti poco più di 500 in tutta Italia le imprese sociali iscritte negli appositi registri camerali, contro una platea di possibili “aspiranti” di circa 500 mila soggetti. L’analisi è di Iris Network che l’ha preparata in vista del prossimo workshop del settore in programma a Riva del Garda a partire dal prossimo 11 settembre. Tra le cause di questo insuccesso la scarsa conoscenza della disciplina e anche gli scarsi incentivi in essa contenuti. Secondo una ricerca del network di imprese sociali Isnet, il 60% delle cooperative sociali, per esempio, non conosce o conosce poco la legge 118/05.

 

NON PROFIT
ITALIA OGGI – Sergio Mazzei presenta il nuovo modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte di associazioni (articolo 30 della manovra anticrisi): comunicazione che deve avvenire per via telematica entro il 30 ottobre 2009 per gli enti costituiti prima del dl 185/2008 (ovvero prima del 29 novembre 2008) ed entro 60 gionri dalla costituzione per gli altri enti. La mancata comunicazione dei dati esclude dalla possibilità d usufruire della non imponibilità dei contributi. Sono esonerati, con alcuni distinguo, le pro loco, gli enti dilettantistici iscritti al Coni che non svolgono attività commerciale e le organizzazioni di volontariato che non svolgono attività commerciali diverse da quelle marginali. Un ampio box entra nel dettaglio della definizione del perimetro di “attività non commerciale”. Il provvedimento è stato emanato il 2 settembre dall’Agenzia delle entrate; il modello è scaricabile sul sito.

 

CALDEROLI
CORRIERE DELLA SERA – Lunga intervista di Marco Cremonesi al ministro della Semplificazione. “Nella Chiesa un regolamento di conti. Il risultato? Si riparla di grande centro”. Ecco l’analisi del momento politico fatta dal leader leghista: “Si conferma il mio allarme per un’operazione in corso che vorrebbe dimissionare sia Berlusconi che Umberto Bossi. E magari pure Antonio Di Pietro. Un’iniziativa dei potentati economici per sostituire chi è al governo con qualcuno di più malleabile”.

ENGLARO
IL GIORNALE – La notizia a tutta pagina è l’inchiesta che la procura di Lecco ha avviato contro i responsabili dei siti internet e blog che, dopo la morte di Eluana, definirono assassini il padre Peppino e i medici. Ma è la breve che pare mettere fine alla ridda di voci che volevano Peppino Englaro candidato per la segreteria regionale del Pd in Friuli o in Lombardia. IL GIORNALE riporta le parole di Englaro: «Sostengo la mozione Marino, ma non mi candido».

 

TESTAMENTO BIOLOGICO
CORRIERE DELLA SERA – Dibattito riacceso sul fine vita dopo l’intervento sul CORRIERE di ieri del cardinal Martini: “Forse è tempo di fermarsi un po’ a pensare, prima di riprendere la discussione sul testamento biologico”. Martini che parla di collegare, nel momento estremo, “la forza della medicina e il sapiente e prudente giudizio della persona”, incontra l’approvazione di Salvatore Patti, professore di diritto privato alla Sapienza e membro del comitato scienza e diritto della Fondazione Veronesi, ma non di Francesco D’Agostino, ex presidente del comitato di bioetica, e neppure di Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare: “Mi colpisce soprattutto questa dualità corpo/mente, che pensavo fosse superata, l’idea che la parola cosciente valga più della vita incosciente. Non è vero che nelle situazioni di incoscienza non vi sia una relazione con gli altri”.

 

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