Salute

PANDEMIA. Il virus è molto debole. No allarmismi

Le considerazioni di Donato Greco, epidemiologo ed esperto in piani pandemici, rilasciate in un intervista a “Il Messaggero”

di Redazione

«Non mi stupisce che il governo abbia deciso di non presentare oggi il piano pandemico definitivo. Davanti ad un virus strisciante come questo è bene rinviare le scelte all’ultimo momento. Anche perchè c’è la possibilità concreta di trovarsi davanti a qualcosa di veramente debole». Lo dichiara in un’intervista a «Il Messaggero», l’epidemiologo Donato Greco esperto di piani pandemici, che fino al 2004 ha ricoperto il ruolo di dirigente di ricerca presso il Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, in merito ai rischi derivanti dalla diffusione del virus A/H1n1, suggerendo in proposito un ridimensionamento di allarmismi tra la popolazione.
Sulla decisione del viceministro alla Salute Ferruccio Fazio di rimandare la presentazione alle Regioni del piano pandemico nazionale per fronteggiare il virus, l’epidemiologo ha spiegato che «Non stupisce. Questa infezione contro la quale ci troviamo a dover fare i conti, in realtà si sta rivelando più mutevole di quanto si fosse immaginato all’inizio. Da quando il virus è stato isolato fino ad oggi, cioè da oltre cinque mesi a questa parte gli scenari sono cambiati più di una volta e per fortuna sempre in meglio. All’inizio dell’infezione e nei due mesi successivi sembrava fossimo davanti ad un virus con altissime capacità di trasmissione. Ora invece abbiamo scoperto che non è così».
La natura del virus A/H1n1, specifica l’epidemiologo, «appare molto più debole di come si è presentato, perfino più dei virus H3n2, quelli della normale influenza stagionale. In cinque mesi ha infettato solo duecentomila persone in tutto il mondo, mentre in genere un virus influenzale, nello stesso periodo di tempo riesce a colpirne più di dieci milioni. Fino ad oggi abbiamo solo piccoli focolai, molto diffusi ma certo non così consistenti». Per quanto riguarda la portata del contagio, Greco precisa che «in questi ultimi mesi si è visto che il virus pandemico ha sostituito in molte aree il virus dell’influenza stagionale, rallentandone in parte la diffusione. Per cui è probabile che quest’inverno ci troveremo dinanzi a due ondate d’influenza, la pandemia e l’influenza stagionale, con picchi di contagio molto più attenuati».
Duenque in conclusione «Sono pertanto convinto che questi scenari così rassicuranti debbano indurre tutti a tornare ad un sano realismo. Obiettivamente credo che davanti a questo tipo di virus anche certe misure, come per esempio la vaccinazione obbligatoria, sono esagerate. Il rischio, infatti, è quello d’indurre una domanda impropria di terapie e soprattutto di allarmare eccessivamente la popolazione, e le conseguenze possono essere serie».


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