Vien quasi da stupirsi che in quest’Italia della faciloneria e dell’eterno deja vu ci sia ancora qualcuno che fa musica con impegno e talento. E sa proporre soluzioni originali pur ispirandosi e rielaborando modelli ben precisi. Ed eccomi qua a stupirmi di questo Pere e cioccolato, firmato dagli Elisir. Un gioiellino di eleganza e leggerezza, deliziosamente retrò, un po’ Parigi, un po’ Palermo, un po’ Django Reinhard, un po’ Natalino Otto. Swing e manouche, tango e jazz. E ovviamente canzone d’autore. Accostamenti golosi, come quello che dà il titolo al disco, testi curati ed evocativi. Una voce femminile elegante e suadente, quella di Paola Donzella, che scrive i testi e li canta. L’altra anima del gruppo è Paolo Sportelli, musicista di solida formazione classica che compone e arrangia. Ma il disco funziona anche perché arricchito di molti ingredienti diversi: oltre agli altri componenti del gruppo, ci sono molte guest star (un nome su tutti, Fabrizio Bosso al flicorno). Una fattura complessa e raffinata che nulla toglie alla facilità di ascolto. Tutto da assaporare, come un dolce di un grande pasticcere.
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