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Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 29/9/2005 Atto di indirizzo recante: Indirizzi operativi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici ed idraulici (G.U. 19/10/2005 n. 244)

di Redazione

L’avvio della stagione autunnale, da sempre caratterizzata nel nostro Paese dal possibile manifestarsi di eventi meteorologici particolarmente intensi e diffusi, gia’ causa nel passato di gravi dissesti idrogeologici ed estesi eventi alluvionali, impone di verificare con particolare attenzione e diligenza la effettivita’ e l’adeguatezza della risposta di protezione civile a tali possibili scenari emergenziali. E’ peraltro innegabile come le recenti calamita’ naturali che hanno interessato vaste aree di altri continenti hanno posto con forza all’attenzione della opinione pubblica l’esigenza di poter confidare in un sistema nazionale di protezione civile in grado di soddisfare le attese e dissipare le preoccupazioni. In questo contesto voglio assicurare innanzitutto che la competente struttura del Dipartimento della protezione civile attivera’ ogni iniziativa possibile per garantire assistenza, collaborazione, tutela e coordinamento ad ogni esigenza che dovesse essere manifestata al riguardo. Per quanto concerne l’attivita’ di previsione, ricordo come sia necessario che le Amministrazioni che hanno gia’ dato attuazione alla direttiva del Presidente del Consiglio del 27 febbraio 2004, «Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale, per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’11 marzo 2004, e successive modificazioni, si impegnino ad assicurare il compiuto ed efficace raccordo tra tale attivita’ e quelle di contrasto degli eventi, di mitigazione dei possibili danni e di eventuale gestione delle emergenze, cosi’ come rappresentato e stabilito nei relativi atti in materia approvati dalle rispettive Giunte regionali e gia’ portati all’attenzione del Dipartimento. A tal proposito non posso che far mio l’invito rivolto dal Capo del Dipartimento della protezione civile con nota DPC/PRE/0046570 del 20 settembre scorso alle regioni affinche’ si impegnino a perseguire una sempre maggiore adesione a criteri, standard e procedure comuni e condivise, nonche’ ad assicurare il necessario coinvolgimento degli uffici territoriali del Governo nel complessivo processo di allertamento. E’ altresi’ auspicabile che gli uffici territoriali del Governo partecipino attivamente a tale processo, operando in sinergia con l’azione delle regioni e promuovendo o partecipando attivamente alle intese per l’individuazione di modalita’ e procedure chiare per il passaggio dalla fase di allertamento a quella della gestione dell’emergenza. In tale contesto l’organizzazione di esercitazioni a livello locale che possano garantire il coinvolgimento di tutte le componenti di protezione civile e’ elemento di fondamentale importanza, da sviluppare e favorire in ogni modo. Tale coinvolgimento dovra’ essere esteso anche alla promozione ed all’approntamento dei presidi territoriali sia idrogeologici che idraulici, cosi’ come gia’ indicato dagli indirizzi operativi emanati con note prot. 358-359/2003/PCM e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 220 del 22 settembre 2003 e nella nota DPC/IS/48167 del 25 ottobre 2004 che, tra l’altro, a tal fine invitava esplicitamente ad integrare, dove necessario, le risorse territoriali con quelle statali. Gli eventi temporaleschi che hanno caratterizzato la conclusione della stagione estiva, con precipitazioni particolarmente intense e fortemente localizzate, colpendo soprattutto zone urbane con conseguenti disagi per la mobilita’ e danni alle infrastrutture, hanno indotto molti a sottolineare come il ripetersi di tali situazioni riproponga il problema della manutenzione ordinaria e straordinaria del reticolo idrografico minore sia in area urbana sia in quelle zone di transizione tra area urbana e area rurale in fase di prossima urbanizzazione. I suddetti fenomeni metereologici, come e’ noto, sono di difficile prevedibilita’, sia spaziale che temporale. Tale incertezza rende ancor piu’ determinante e insostituibile il ruolo delle amministrazioni locali, la cui costante e puntuale attivita’ di vigilanza e presidio del territorio costituisce il piu’ solido baluardo contro le repentine criticita’ che dovessero manifestarsi. E’ infatti di tutta evidenza che solo la mitigazione del rischio sia idrogeologico che idraulico, attraverso i necessari interventi manutentivi, da’ modo all’azione di protezione civile di dispiegarsi in maniera efficace e positiva. In questa prospettiva, al fine di sostenere e favorire le iniziative che competono alle amministrazioni locali e alle regioni e che dovranno fondarsi innanzitutto sulle risorse disponibili in via ordinaria, anche attraverso opportune scelte riallocative nell’ambito dei rispettivi bilanci, e’ intenzione del Governo partecipare, con contributi finanziari straordinari, all’impegno di quelle Amministrazioni che si propongano di realizzare programmi urgenti di attivita’ manutentive finalizzate alla risoluzione di specifiche e circoscritte situazioni di criticita’ idraulica in grado di innescare fenomeni tali da mettere a rischio anche la vita umana. A tal fine le regioni interessate per interventi sia di competenza diretta sia di competenza degli enti territoriali, potranno fin d’ora trasmettere al Dipartimento della protezione civile richieste di finanziamento in relazione ad iniziative urgenti che perseguano le predette finalita’, accompagnate da una sintetica relazione che evidenzi i seguenti elementi: a) descrizione del contesto di criticita’ che renda utile e necessario l’intervento, anche in riferimento a quanto previsto ai Piani per l’assetto idrogeologico (PAI) ove esistenti; b) tipologia dell’intervento e beneficio derivante in termini di mitigazione o diminuzione del rischio; c) costo dell’intervento con indicazioni delle fonti di copertura finanziaria complementari; d) cantierabilita’ dell’intervento entro sessanta giorni dalla richiesta; e) applicabilita’ di procedure semplificate o temporalmente ridotte, quali previste dalla legislazione ordinaria per situazioni di estrema urgenza nelle quali sia messa a rischio la vita umana; f) indicazione del soggetto attuatore dell’intervento. Nei limiti delle risorse finanziarie che il Dipartimento della protezione civile rendera’ disponibili a tale scopo, il Dipartimento stesso, entro dieci giorni dal ricevimento della pratica completera’ le attivita’ istruttorie sulla base dell’ordine cronologico di arrivo delle richieste ed adottera’ i conseguenti provvedimenti di finanziamento. Il Dipartimento stesso avra’ il compito di monitorare, anche attraverso i comitati di rientro nell’ordinario operanti nelle diverse regioni, l’effettivo rispetto dei termini previsti per il completamento degli interventi, fermo restando che nel caso di mancato rispetto dei predetti termini il finanziamento verra’ revocato. Ritengo che anche con questa azione di sostegno sia tecnico che finanziario, mirata ad affrontare situazioni di particolare rischio derivante dal sistema idrografico minore, e che va ad aggiungersi all’imprescindibile agire ordinario delle Amministrazioni regionali e locali, si possa recare un concreto contributo alla complessiva azione pubblica in un settore di fondamentale importanza per garantire la tutela degli interessi delle nostre popolazioni, nonche’ per salvaguardare la loro generale sicurezza. Roma, 29 settembre 2005 Il Presidente: Berlusconi

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.