Famiglia

Mai più bambini dimenticati

Continua la battaglia delle associazioni per chiedere che i bambini abbandonati siano ufficialmente censiti. Per sapere chi sono, quanti sono, come stanno. E trovare loro una famiglia.

di Redazione

Grazie all?imminente approvazione della Convenzione dell?Aja in Italia sarà più facile e sicuro adottare un bambino straniero. Ma i bambini italiani? Loro continueranno a stare negli istituti. Almeno finché non si saprà quanti sono e come stanno. Sembra incredibile, eppure in Italia nessuno sa con esattezza quanti bambini sono oggi ricoverati negli istituti. Non esiste infatti nessun registro nazionale che tenga conto delle presenze, delle identità e delle situazioni familiari di questo ?popolo? che – si stima – potrebbe essere composto da 35 mila, 40 mila o forse anche più minori senza una famiglia che possa adeguatamente occuparsi di loro. Ma senza saperlo con certezza è praticamente impossibile impostare un serio programma di adozioni, di recupero del tessuto familiare o di ricerca di soluzioni alternative adeguate per ciascuno di loro. Insomma, è impossibile arrivare alla chiusura definitiva di questi ricoveri, che pure sarebbe realistica se solo si sapessero più precisamente in contorni del problema. L?associazione lodigiana ?Amici lontani?, che a sua volta rappresenta un cartello di organizzazioni di difesa dell?infanzia, ha raccolto la scorsa primavera più di 12 mila firme per chiedere al governo italiano che si doti finalmente di un?anagrafe dei minori in istituto. Le firme sono state depositate presso la commissione Giustizia della Camera, e nei giorni scorsi una dei responsabili dell?associazione, Anna Genni Miliotti, è stata anche ricevuta presso il Dipartimento giustizia minorile del ministero di Grazia e giustizia, dove ha chiesto di nuovo la costituzione di questo albo. Una battaglia, questa, condivisa anche da altre realtà associative italiane, come ad esempio Telefono Azzurro. Ecco cosa ci ha detto il presidente, il professor Ernesto Caffo: «L?anagrafe dei minori in istituto è più che mai necessaria e urgente. Tutte le Asl dovrebbero assumersi questa responsabilità, effettuare indagini presso gli istituti presenti nel loro territorio, fornire degli elenchi ed evidenziare eventuali situazioni problematiche a rischio di cronicizzazione. Soltanto avendo un quadro realistico dei fatti si potranno poi prendere le misure necessarie». Scende poi in campo anche Marco Griffini dell?Ai.Bi., l?Associazione Amici dei Bambini: «È una battaglia giusta, una battaglia di civiltà. Ma il problema va affrontato alla radici: è assurdo secondo noi che l?infanzia debba dipendere dai magistrati, dal loro tempo (scarso) e dai loro organici (scarsissimi). I magistrati non sempre riescono a stendere correttamente le relazioni che dovrebbero fare su ciascun bambino, così si basano sul parere dei direttori degli istituti, i quali hanno tutto l?interesse a tenere il bambino lì dov?è. O perlomeno spesso subiscono seppur in buona fede le pressioni esercitate dalle famiglie dei piccoli. Noi proponiamo allora di togliere la competenza ai magistrati per questo particolare compito, affidandola agli psicologi e alle assistenti sociali delle associazioni». Partecipare alla battaglia delle maggiori associazioni italiane in questo senso è semplice: basta faxare la propria adesione all?associazione Amici lontani al numero 0371/ 424781 (telefono e fax), e chiedere con un altro fax la creazione dell?anagrafe per i bambini in istituto alla Commissione Giustizia della Camera, fax 06/6795350. La campagna

Promotore
Associazione Amici Lontani
Obiettivo
Creare un?anagrafe dei minori ospitati negli istituti italiani
Hanno aderito
Telefono Azzuro, Ai.Bi.
Come aderire
Inviare un fax di adesione all?associazione Amici Lontani (0371/424781) e uno di protesta alla Commissione Giustizia della Camera (06/6795350)


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