Cultura

MEETING. Dialogo possibile tra Islam e Occidente

Mahmoud Asfa e Souad Sbai protagonisti dell'incontro dedicato al dialogo tra Islam e Occidente

di Antonietta Nembri

da Rimini

Il dialogo tra Islam e Occidente è possibile, anche se non mancano gli ostacoli. Il dialogo possibile è stato al centro, questa mattina dell’incontro che ha visto come protagonisti Mahmoud Asfa, presidente della Casa della cultura islamica di Milano e la deputata del Pdl Souad Sbai. Se per Mahmoud Asfa «è urgente collaborare per il bene comune», per Souad Sbai, il dialogo è sì possibile «ma io trovo molta difficoltà. L’Italia, perdendo le sue radici, non ci aiuta a dialogare. E poi c’è l’Islam fanatico, a cui i media danno molto spazio a discapito dell’Islam moderato».

Asfa ha paragonato il titolo del Meeting La conoscenza è sempre un avvenimento a un versetto del Corano. «Per questo il primo passo verso un dialogo è proprio la conoscenza dell’altro». Il presidente della Casa della cultura islamica ha illustrato le difficoltà che la sua onlus incontra ogni giorno: «Organizziamo corsi per creare integrazione e stiamo lavorando anche per creare un Islam di cultura italiana. Ma devo ammettere che le istituzioni non danno molta importanza al nostro lavoro. E anche i media fanno poco per far emerge ciò cosa c’è di buono intorno al nostro mondo».
Sbai ha posto l’accento sul fatto che «il vero problema non è il dialogo tra il mondo occidentale e l’Islam moderato, ma è tra quest’ultimo è quello integralista. Mi trovo spesso ad avere a che fare con persone che non hanno il rispetto della sacralità della vita, che non aiutano le donne a uscire dallo stato di analfabetismo. Dialogare con questa gente è difficile».

Per entrambi è importante una vera conoscenza del mondo islamico. Non c’è, infatti un solo Islam, ci sono tante culture islamiche. Da qui la critica della Sbai a «una certa politica che difende un cieco multiculturalismo».
Nel corso dell’incontro si è anche parlato dell’ultima sentenza del Tar del Lazio che esclude i docenti di religione dagli scrutini. Secondo Mahmoud Asfa «la religione non può essere considerata una materia complementare, ma deve essere considerata al pari delle altre. L’uomo non ha bisogno solo di conoscere quanto fa uno più uno. L’uomo ha bisogno anche dei valori e di conoscere la storia delle religioni». Souad Sbai affida il commento a un esempio: «Tempo fa scoppiò una polemica, da parte di alcuni marocchini, sulla presenza del presepe all’interno di una scuola. Io intervistai tutti i genitori marocchini di quella scuola, e scoprii che per loro il problema non esisteva. Il caso era partito dagli insegnanti».

 


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