Salute

Promesse in scadenza

Al G8 Berlusconi si è impegnato a versare i fondi anti-Aids entro agosto. Mancano pochi giorni e...

di Daniele Biella

Tempo quasi scaduto. Al G8 dell’Aquila Silvio Berlusconi ha promesso che entro la fine di agosto l’Italia avrebbe versato i fondi dovuti al Fondo globale per la lotta ad aids, tubercolosi e malaria. “Ma a una settimana dal termine, ancora nessuna notizia: Berlusconi manterrà la parola?”, chiede Marco De Ponte, segretario generale dell’ong ActionAid. Sebbene durante il summit svoltosi nel primo weekend di luglio 2009 (nel quale ActionAid era accreditata) il presidente del Consiglio era stato chiaro sul tema, già “nel successivo documento di programmazione economico-finanziaria, Dpef, approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 luglio, non v’è traccia di questo finanziamento, né sono pervenuti altri segnali che supportino la promessa”, spiega De Ponte.

Per rendere ancora più efficace la sua richiesta, alla fine del G8 l’ong ha aperto un blog in cui appare un vero e proprio countdown destinato a scadere proprio il 31 agosto. Fra sette giorni. “Il comportamento dell’Italia nei confronti del Fondo Globale, in passato, è stato a dir poco alterno ricorda De Ponte, “con conseguenze gravissime sul finanziamento di importanti progetti e dunque su milioni di malati”.

E pensare che era stata proprio l’Italia, durante il secondo governo Berlusconi, a promuovere l’istituzione del Fondo globale, al G8 di Genova del 2001. Dal quel momento, ogni anno gli Stati membri dovevano versare una quota annuale di 130 milioni di Euro. Ma, come riporta il blog di ActionAid, a cui si può accedere al sito ufficiale dell’ong (clicca qui) già nel 2004 e nel 2006 l’Italia mancò di pagare le quote dovute. Nel 2007 il governo di Romano Prodi pagò 410 milioni di euro con cui vennero saldati arretrati e anticipata la quota del 2008. Tornato in carica il governo Berlusconi, i versamenti si sono nuovamente interrotti. “Questo andamento altalenante del nostro paese riduce l’efficacia dell’azione contro le grandi pandemie. Per fermare il meccanismo di propragazione del virus dell’Hiv-Aids”, spiega De Ponte, “occorrono cure continue: non ci si può certo permettere un anno di sospensione dei trattamenti”.

L’Italia, attualmente, è il fanalino di coda tra i paesi del G8 anche per gli aiuti alla cooperazione internazionale: quest’anno è ferma allo 0,13% del Pil, con i 321 milioni di Euro previsti dalla Finanziaria 2009, ben lontana dallo 0,56% stabilito in sede Ue da raggiungere entro il 2010 (entro il 2006 si doveva arrivare allo 0,33%). «Entro il 31 agosto l’Italia deve onorare il suo impegno e versare quanto dovuto al Global found, nonché assicurare continuità nei versamenti per gli anni futuri” conclude De Ponte, “ne va della sorte di milioni di persone malate ma anche della credibilità del nostro paese e del primo ministro”.

 

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