Famiglia

Un ballo scatenato con l’amico down

Ha lanciato il primo party per persone "Learning Disorders". Un'altra novità da Londra...

di Redazione

Inga Tillere, 32 anni, viene dalla Lettonia, ma vive a Londra da più di 10: lavora per la Elfrida Society, un’organizzazione che da un secolo si occupa dell’integrazione sociale di persone con difficoltà di apprendimento (LD, Learning Disorders). Il suo team, The Wild Bunch, ha organizzato il primo esperimento di party per queste persone. Quando la incontro, la sera della festa, indossa la divisa fosforescente dello staff; sta lavorando al guardaroba, insieme ad un’anziana che mi saluta con grande entusiasmo e mi spara a raffica una serie di domande superpersonali. «Siamo pronti», interviene Inga ammiccando, per togliermi dall’imbarazzo. «La gente comincia ad arrivare». Mi guardo intorno e non posso fare a meno di notare che tutto lo staff, a parte lei e il suo fidanzato Johnny, è composto da persone LD: i baristi, il presentatore, persino il dj. Il locale, il Rocket, nella zona nord di Londra, è un vero club: luci psichedeliche, due bar, è famoso nell’area.
Vita: In cosa consiste l’esperimento?
Tillere: Il Wild Bunch esiste da circa 10 anni; ma è solo di recente che abbiamo lanciato questi parties. Avevamo organizzato un piccolo festival in un parco, tempo fa, il Tottenham Festival, ed è stato un successo, con un’affluenza molto superiore alle aspettative. Così abbiamo pensato di ripetere le occasioni di incontro in una vera discoteca, quattro o cinque volte all’anno. Dovevamo trovare un posto accessibile anche ai disabili, perché molte di queste persone hanno difficoltà di deambulazione, e il Rocket era l’ideale.
Vita: Chi viene a questi parties?
Tillere: Le feste sono aperte a tutti. Persone LD, le loro famiglie, amici…Lo scopo non è il volontariato, ma il divertirsi insieme, e qui, davvero, ci divertiamo. La maggior parte delle persone che partecipano al Wild Bunch sono giovani, ma vivono una vita fortemente discriminata; i parties sono un momento di gioia e di ritrovo: permettono loro di fare esperienza di cose normali e di sentirsi tali.
Vita: Ad esempio?
Tillere: L’idea è quella di offrire a queste persone un’occasione di libertà: ad esempio di ballare ed esprimersi senza sentirsi giudicati, di bere qualche drink e sentirsi su di giri, ma anche, perché no, di trovare qualcuno con cui appartarsi su un divano della discoteca?
Vita: Intendi un’occasione per trovare un partner?
Tillere: Certo. Avere difficoltà di apprendimento non significa essere estranei alle necessità di tutti gli esseri umani: esprimere se stessi, amare e sentirsi amati, avere una vita sessuale. D’estate abbiamo sperimentato il “Sexy Wild Bunch”: i video di Barbarella hanno reso felice più di una persona… La sessualità, se non viene vissuta, si trasforma facilmente in aggressività, e le persone LD hanno meno occasioni per esprimerla.

Mentre Inga parla, mi guardo intorno. Ci sono persone di tutti i tipi, qui, alcune con problemi gravissimi e confinate su una sedia a rotelle, altri con evidenti disordini compulsivi, altri ancora assolutamente “normali”. Ma tutti, senza eccezioni, sono eccitatissimi, e sorridenti.
Vita: Nel tempo libero lavori per una radio indipendente. L’amore per la musica underground c’entra con tutto questo?
Tillere: Tutto c’entra. Qui ci sono gli Abba e la musica anni ’80, sulla nostra Radio Joy trovi generi molto diversi, ma tutta la musica agisce sempre con lo stesso principio, quello di “associare” piuttosto che dividere. E l’associazione, l’allargamento, crea nuove consapevolezze.

Allargamento? Come funziona esattamente? «Vai a farti un giro. Balla. E divertiti», suggerisce strizzandomi l’occhio. Seguo il consiglio e mi mischio nella folla. Un paio di ragazzi mi adottano e diventano i miei assistenti fotografi. Tutti vogliono un ritratto, tutti sono così orgogliosi di mettersi in posa per me che comincio a rilassarmi e a divertirmi sul serio. Il loro modo di comunicare è estremamente diretto, senza nessuna difesa: se vogliono ballare, chiedono di ballare; se vogliono un bacio, chiedono un bacio. Molto semplice, più semplice ancora dell’amore hippie, più immediato di qualsiasi messaggio psichedelico. E, poi, qui tutti si ricordano il tuo nome e ti salutano ogni volta che li incroci, ancora e ancora. Vorrei chiedere a Inga se è questo l'”allargamento” di cui parla, un’esplorazione su realtà inaspettate. Ma è una domanda superflua. Questa gente, molto semplicemente, mi ha regalato la serata migliore degli ultimi mesi. E questa mi sembra già un’ottima risposta.


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