Welfare

CARCERI. Polemica tra i radicali e Ionta

Il capo del Dap aveva detto che le proteste sono state effetto della visita dei parllamentari

di Redazione

«Leggo una dichiarazione del Capo del Dap Franco Ionta che, pur essendo stato favorevolmente impressionato dalle visite dei parlamentari del Ferragosto in
carcere, aggiunge che “era prevedibile che all’esito di questa riprovata”, mi auguro che intendesse dire “ritrovata”, attenzione ci sarebbero state ulteriori proteste da parte dei detenutì. Mi dispiace veramente che il capo del Dap si esprima con tali insinuazioni in merito alla più corposa iniziativa di sindacato ispettivo nelle carceri mai realizzata in Italia». Lo afferma Rita Bernardini, esponente Radicale eletta nelle liste del Pd.

«Dispiace anche che, a differenza del Guardasigilli, non riconosca il totale stato di illegalità costituzionale dei nostri istituti che dovrebbe, invece, portarlo -suggerisce Bernardini sempre riferendosi a Ionta- a ringraziare detenuti, agenti, direttori, educatori, medici e psicologi per il senso di maturità e di responsabilità che continuano a dimostrare nella situazione data. Quando poi conclude marcando la necessità di non dimenticare le enormi carenze di organico della polizia penitenziaria, mi sento autorizzata a rispondergli che è soprattutto lui che non si deve dimenticare, visto che fino ad ora ha saputo preannunciare solo ulteriori sacrifici ai limiti della sopportabilità umana».

«Da quanti anni non si fa un concorso per rimpiazzare l’organico mancante di ben 5.000 agenti? Cosa intende fare urgentemente su questo fronte mentre aumenta a dismisura la popolazione detenuta? Con quale personale organizzerà le future nuove carceri di cui annuncia la costruzione peraltro in mancanza dei finanziamenti necessari? Cosa accadrà nel frattempo per i detenuti, più del 50 per cento in attesa
di giudizio, che sono costretti a passare le loro giornate ammassati l’uno sull’altro in spazi angusti, sporchi e fatiscenti, senza poter svolgere alcuna attività umana», conclude Bernardini.

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