Cultura

L’estate calda del burkini

Polemiche a Verona. Polemiche in Francia. Ecco chi è l'inventrice del costume integrale per le donne islamiche

di Redazione

Polemiche nei giorni scorsi a Verona per una donna musulmana presentatasi in una piscina pubblica indossando un burqini, il costume da bagno ‘islamicamente corretto’. Il direttore dello stabilimento ha deciso di non allontanarla: una decisione non condivisa da diversi bagnanti, tra i quali, come riporta il Corriere del Veneto, alcune mamme preoccupate per la suggestionabilità dei bambini. Giorni fa, a Parigi, una donna in burqini era invece stata allontanata da una piscina intercomunale. Il “no” di un bagnino parigino a Carole, una 35enne di religione musulmana che voleva tuffarsi nella piscina comunale di Emerainville, nella banlieue della capitale francese, è diventato un caso. Secondo quanto ha scritto Libération, perché il regolamento vieta di nuotare abbigliati. In Inghilterra, riporta il Daily Telegraph, pare stia invece succedendo il contrario: le turnazioni fanno sì che in alcuni orari le piscine pubbliche siano concesse a gruppi islamici, e sia impossibile l’accesso per tutte le donne che non indossano il burqini, o altri costumi accettabili dalle autorità religiose islamiche.Piscina vietata a una donna in burqini.

 

 

L’inventrice del burqini

È stata la stilista libanese Aheda Zanetti ad aver disegnato questo costume aderente e che copre tutto il corpo con materiale molto leggero adatto appunto alle donne musulmane che vogliono andare in spiaggia senza essere coperte dalla testa ai piedi. Il costume vela anche la testa, è in poliestere e si asciuga velocemente dopo il bagno. «Andavo spesso in spiaggia vestita con abiti normali, jeans e maglietta di cotone, ma nuotare in quelle condizioni era molto difficile», racconta Aheda che ha fatto di questa sua difficoltà virtù. Stanca di dover rinunciare ai piaceri dell’estate, ha infatti deciso di trovare una soluzione al problema dell’abbigliamento da mare.

Il burkini, questo il nome, ha già conquistato l’Australia che ha deciso di aprire anche alle donne musulmane i corsi per diventare bagnine. Sul quotidiano Middle East Online Aheda Zanetti ha spiegato le ragioni per cui ha disegnato il burkini: «Abbiamo studiato un sistema per riempire una nicchia di mercato ancora scoperta. Il nuovo costume è molto leggero e aderente e permetterà alle ragazze musulmane di fare sport in spiaggia giocando ad esempio a beach volley o di nuotare in libertà».

Titolare del marchio di costumi da bagno «Ahiida», la Zanetti sottolinea quindi che i vari modelli del suo burqini sono stati scelti in tutto il mondo. «Tantissima gente apprezza che ci siamo impuntati, che non abbiamo lasciato correre», aggiunge. «Sono scelte, soltanto scelte delle donne, e questo è tutto».

«È un costume comodissimo», ha detto la stilista , «tanto che molte musulmane ci hanno già nuotato e gareggiato, senza essere costrette a mostrare niente altro che faccia, mani e piedi».

Il costo varia tra i 160 e i 200 dollari australiani (100-125 dollari) e la Zanetti sta costruendo una fortuna intorno a questo progetto.

 

 

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