Welfare

CARCERE. “Le soluzioni ai problemi arrivino dal Parlamento”

Lo chiede a tutte le forze politiche il segretario generale della Uil Pa Peniteziari, Eugenio Sarno. Ieri hanno visitato molte carceri italiane in 75 tra deputati, senatori ed europarlamentari, grazie a un'iniziativa dei Radicali

di Redazione

Si apra in Parlamento “un dibattito sulla triste realtà penitenziaria. Un dibattito ‘apartisan’ scevro, come ha opportunamente auspicato il Ministro Alfano, da approcci ideologici che individui le possibili soluzioni e fornisca risposte concrete”. È quanto chiede il segretario generale della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno, in una lettera inviata ai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini e a tutti i Parlamentari all’indomani dell’iniziativa “Ferragosto in carcere” promossa da Rita Bernardini e dal Partito Radicale Italiano.

“Iniziativa – sottolinea Sarno nella sua lettera – che, per l’altissimo numero di adesioni e di visite agli istituti penitenziari, non ha precedenti nella storia parlamentare e penitenziaria”. Esprimendo “a tutti i Senatori e Deputati il vivo apprezzamento, il più sincero ringraziamento e la profonda gratitudine mia personale, e di tutta la Uil Pa Penitenziari, per l’alta sensibilità mostrata, nell’occasione, verso l’universo carcerario”, Sarno evidenzia come “la Politica, in questo frangente, ha saputo e voluto cogliere l’invocazione disperata di aiuto e attenzione che si è levata dalla comunità penitenziaria”.

“Da tante testimonianze, lette ed ascoltate – prosegue – abbiamo colto una nuova consapevolezza. Abbiamo potuto, inoltre, rilevare come siano state unanimemente apprezzate la passione, la competenza, la disponibilità, la tolleranza, la professionalità, l’umanità degli operatori penitenziari con in testa il Corpo di polizia penitenziaria. Ciò – aggiunge il segretario generale della Uil Pa Penitenziari – non può non gratificare chi silentemente e quotidianamente presta la propria opera nel grigiore delle carceri subendo, spesso, un’ingiusta indifferenza e una discriminante marginalizzazione. Molti hanno potuto testimoniare e certificare come il sistema abbia potuto reggere , dibattendosi tra abnormi difficoltà , soprattutto grazie alla disponibilità , ai sacrifici e persino all’inventiva del personale. Tanti hanno potuto toccare con mano il disagio, la sofferenza, la disperazione, l’inciviltà della detenzione e le penalizzanti condizioni di lavoro”.

“Pochi, di contro – prosegue Sarno – hanno potuto apprezzare le rarissime eccellenze del panorama penitenziario. Eccellenze che rappresentano, però, la straordinarietà quando dovrebbero, invece, rappresentare l’ordinarietà. Vi sono, vi siamo, grati anche perchè con la vostra attenzione avete, probabilmente, impedito una deriva violenta , indefinita e ingestibile delle tensioni e delle proteste.

Tensioni e proteste che pur ci sono state,che in alcune realtà permangono, e che hanno fatto pagare un salatissimo tributo alla polizia penitenziaria per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza interna, di cui pochi pare essersene accorti. Dopo questa straordinaria mobilitazione, che tocca anche le coscienze – afferma quindi il segretario generale della Uil Penitenziari – non possiamo non augurarci che in Parlamento si apra un dibattito sulla triste realtà penitenziaria. Un dibattito “apartisan” scevro, come ha opportunamente auspicato il Ministro Alfano, da approcci ideologici che individui le possibili soluzioni e fornisca risposte concrete. Troppe volte le aspettative sono andate deluse. La recente condanna di Strasburgo è anche la condanna ad una storia trentennale di indifferenza verso il mondo penitenziario. Questavolta, per favore – conclude – non chiudete la porta della speranza”.

 

 

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