Salute

Il vaccino per il 40% degli italiani

La decisione pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale

di Maurizio Regosa

Mentre ancora si lavora alla preparazione del vaccino (ma giunge la notizia che dovrebbe arrivare, e prima del previsto, dall’Australia), l’influenza A/H1N1 fa registrare un’impennata nel numero dei contagi. In Italia sarà vaccinato il 40% della popolazione. La decisione è definitiva: è stata pubblicata ieri in Gazzetta ufficiale la disposizione dell’acquisto delle dosi necessarie.

La situazione nel mondo

Secondo l’Ecdc, (centro europeo per il controllo delle malattie), la diffusione del virus ha subito una accelerazione. Nella giornata di ieri, si sono registrati 5395 nuovi casi nel mondo e 515 nuovi contagi nel continente europeo (il record, per dir così, è della Germania: in una sola giornata 377 nuovi malati), mentre si registra la prima vittima in Olanda, un diciassettenne che però soffriva anche di altri disturbi (in tutta Europa sono 41 i decessi, 30 dei quali in Gran Bretagna). In tutto il mondo gli infettati sono 193.574 (e 1.362 le vittime). In Italia 975 persone sono risultate positive. Nella stessa giornata di ieri, tramite il suo portavoce Aphaluck Bhatiasevi.  l’Oms ha ribadito che la pandemia potrebbe interessare due miliardi di persone. Anche in Iran (fino a ora 145 casi) si stanno cominciando a prendere alcuni provvedimenti. Il ministro della sanità ha infatti vietato l’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca a causa del rischio di diffusione dell’influenza A. Secondo il ministro Mohammad Bagher Lankarani, la presenza di oltre tre milioni di pellegrini da tutto il mondo alla Mecca potrebbe far aumentare il rischio di contagi.

I primi casi di resistenza al Tamiflu

In India come negli Stati Uniti, governi al lavoro. Nel continente indiano si prepara un nuovo codice di comportamento per prevenire la diffusione del virus, mentre in quello statunitense si stanno mettendo a punto le linee guida che dovranno regolare la sanità pubblica  (sembra che si farà un ricorso contenuto alla chiusura delle scuole). Nel frattempo però si registrano i primi casi di resistenza al Tamiflu, il principale antivirale fino ad ora utilizzato. È risultato inutile su alcuni pazienti infettati nella zona tra gli Stati Uniti e il Messico: tutti lo assumevano come forma di automedicazione. Ovvero quel fai da te che tutti gli esperti hanno sin dall’inizio scongiurato. «Sapevamo che si potevano verificare delle resistenze: gli antivirali sono ancor più sensibili al problema rispetto agli antibiotici», spiega a la Repubblica Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano, che aggiunge: «se il Tamiflu dovesse rivelarsi inefficace», si può far ricorso al Relenza, un altro antivirale che ha uno stesso meccanismo d’azione ma una molecola diversa. «È importante ribadire che gli antivirali vanno presi solo ed esclusivamente dopo consiglio medico e mai in via preventiva perché rischiano in questo caso di diventare addirittura nocivi», ammonisce Gianni Rezza, virologo dell’Istituto superiore di sanità.

Iniziative italiane

In Italia la situazione è costantemente monitorata, puntualizza l’Iss. Nel territorio nazionale ci sono oltre 900 medici “sentinella” che ogni settimana inviano, dai loro territori, i dati relativi ai casi influenzali all’Istituto superiore di sanità. Informazioni che servono per valutare il rischio e prevedere l’andamento dell’influenza. Un monitoraggio che normalmente in estate viene sospeso e che viceversa quest’anno è proseguito. È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di ieri l’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri sulle disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale H1N1. Con questo provvedimento del Governo, il direttore generale della prevenzione sanitaria del Dipartimento prevenzione e comunicazione del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, «è autorizzato ad acquisire in termini di somma urgenza la fornitura di dosi di vaccino, farmaci antivirali e i dispositivi di protezione individuale necessari per assicurare la vaccinazione delle categorie sensibili e comunque di almeno il 40% della popolazione residente nel territorio nazionale». Nel frattempo il presidente dell’Enpam (Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri), Eolo Parodi, ha realizzato un opuscolo informativo destinato ai medici e a tutti gli operatori della sanità. L’opuscolo, messo a punto con la collaborazione di Pietro Crovari, infettivologo dell’Università di Genova, fornisce, nella prima parte, un’informazione generale e di base sui vari virus influenzali a seconda della loro struttura, organizzazione e classificazione. La seconda parte è invece focalizza sull’influenza A, considerata «una nuova tappa evolutiva dell’epidemiologia dell’influenza». Specifico riferimento viene poi fatto alla situazione italiana, dove si spiega che il contenimento del virus potrà avvenire in autunno grazie al «potenziamento dell’attività di sorveglianza epidemiologica da parte dei medici sentinella e all’allargamento dell’accertamento virologico». L’obiettivo principale è comunque quello di «rallentare il più possibile la diffusione del virus. Così da spostare l’onda epidemica al periodo post-estivo, quando potrebbe essere disponibile un vaccino specifico per il virus pandemico».

 

 

 

Buone notizie dall’Australia

Dovrebbe infatti arrivare prima del previsto il vaccino che è allo studio in Australia (dove si sono verificati 71 decessi e attualmente sono ricoverate 409 persone, 121 delle quali in terapia intensiva). Secondo il ministro della Sanità, Nicola Roxon, il governo federale dovrebbe avere a disposizione il vaccino in anticipo rispetto ai tempi previsti, sempre che i risultati dei test iniziali saranno positivi. È  attualmente sperimentato su 240 adulti sani e il ministro si augura che i risultati del trial siano disponibili in poche settimane. «Stiamo lavorando ai piani per la somministrazione del vaccino, che partirà non appena il farmaco sarà disponibile. Analizziamo ogni risultato preliminare che emerge dai test, per vedere se è possibile anticipare», ha spiegato il ministro.

 

 

 


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