Famiglia
Clicca, il sito è sicuro. Lo garantisce l’etichetta
Un'équipe di genitori e ricercatori fa l'esame ai web, selezionando quelli adatti ai minori. Che ottengono così la certificazione. E tra i promossi c'è anche Pino Daniele
Genitori e ricercatori alleati per rendere Internet più sicura. Dalla lista di discussione ?Genitori.it?, promossa da Città invisibile e a cui partecipano una settantina di persone impegnate a vario titolo con l?infanzia (psicologi, insegnanti, giudici dei minori e, ovviamente, semplici mamme e papà), è venuto un contributo importante per la creazione di un?agenzia italiana di rating.
Si tratta di progetto del corso di laurea in Scienze dell?inforrnazione dell?Università di Bologna, denominato lt-Ra, che sta appunto per Italian Rating. L?idea è di realizzare un accesso differenziato alla rete, basato sulla selezione dei suoi contenuti. Si utilizzerebbe cioè il sistema dei pics (platform for Internet content selection), specifiche stabilite dal Consortium di Ginevra, l?organismo-padre del web, per definire il contenuto dei vari siti. Negli States esistono già agenzie di reti (in genere associazioni di cittadini) che provvedono a classificare i contenuti dei vari web. Seguendo queste certificazioni, le mamme e i papà possono facilmente impedire ai browser, i programmi per navigare in Internet, e ai figli che li usano, di accedere ai siti indesiderati. Un modo per non rinunciare alle grandi potenzialità educative che comunque la rete offre, senza dover montare di sentinella al pc di casa. Il progetto dell?ateneo bolognese, il primo del genere in Europa, prevede la costituzione di un?agenzia di rating anche in Italia. I gestori di web possono già autocertificarsi presso l?apposito indirizzo dell?università felsinea: fra coloro che l?hanno già fatto in via sperimentale (una ventina), ci sono il sito dedicato a Pino Daniele, l?Anonima Fumetti, il Comune di Narni (Temi). L?obiettivo è costituire una struttura fissa di sei, otto persone che si dedichi stabilmente al lavoro di rating.
«In America», dicono i promotori di lt-Ra, «a sponsorizzare queste iniziative e a pagarne i costi pensano i grossi gruppi informatici». Tra l?altro, anche la Commissione europea, nell?ottobre del ?96, facendo espressamente riferimento alla ?Protezione dei minori?, aveva già chiesto al Parlamento di dotarsi di uno o più sistemi. In Italia abbiamo subito istituito l?ennesima commissione, presso il ministero delle Poste e telecomunicazioni, per arrivare all?ennesimo codice di autoregolamentazione.
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