Famiglia
Avvisi ai baby naviganti
Un manuale di autodifesa con aiuti e consigli per non cadere nelle trappole telematiche. E a Bologna hanno inventato un sistema davvero a prova di rischi
Via i bimbi dalla rete? I recenti fatti di cronaca nera, pedofili telematici con tanto di adescamento on-line, hanno diffuso un allarme incontrollato nelle famiglie italiane. Chi lasciava i ragazzini a spasso per la rete, torna precipitosamente indietro: modem staccati, computer spenti Ma è ragionevole tutto ciò? È realistico interrompere così un movimento tecnologico la cui marcia sembra inarrestabile? Fiorenzo Albani, presidente di Città Invisibile, la ?comunità virtuale? che, tra le prime in Italia, realizza un uso ?sociale? della rete, mette in guardia contro gli allarmismi indiscriminati: «Siamo favorevoli ad iniziative che forniscano mezzi tecnici e legali di verifica dei contenuti dei documenti Internet ed aumentino la conoscenza di questo strumento», spiega, «ma contrari a demonizzazioni giornalistiche ed a politiche dell?inforimazione che affidino soltanto alle polizie la sicurezza dei minori in rete».
E da Bologna, sede di Citinv, fanno seguire coerentemente i fatti alle opinioni. Da un anno circa, alcuni ?cittadini invisibili? stanno lavorando con l?Università ad un sistema di ?etichettatura? dei contenuti del web (vedi articolo a fianco), rendendo così la navigazione meno rischiosa e più sicura anche per i più piccoli.
Non sono tuttavia i soli a scommettere sulla rete. Convinto delle potenzialità delle madre di tutte le reti, un preside del Vicentino si è preso la briga di tradurre la ?Guida a Internet per i genitori?, diffusa in rete dal Dipartimento per l?Educazione Usa. Il prof. Ferdinando Offelli, preside della scuola media statale ?Carlo Goldoni? di Villaverla, pensa infatti che l?Italia debba approfittare della propria arretratezza telematica, educando le persone, specialmente i più piccoli, all?uso corretto di questo mezzo. La guida made in Usa invita anche a una maggiore diffusione della rete, elencando oltre ai problemi, anche i «grandi vantaggi educativi offerti dalla multimedialità nella didattica». Offelli osserva che «non è lontano il momento in cui diventerà anche un problema per i genitori, come è già negli Usa». Il documento, con un linguaggio semplice e sintetico, contiene diversi suggerimenti per navigare sicuri, così come alcuni consigli utili per usare le tecnologie a scuola. ?Abc? telematico, con capitoli che spiegano passo per passo come cominciare, da che parte andare, cosa evitare, la Guida entra anche nel merito del comportamento da prendere insieme ai propri figli. «Proprio come diciamo ai nostri ragazzi di essere diffidenti degli estranei che incontrano», si legge nell?introduzione, «dobbiamo dir loro di essere prudenti con gli estranei in Internet». E si comincia con consigli pratici: «Insegnate ai vostri figli che non dovrebbero: mai dare informazioni personali o usare una carta di credito on-line senza il vostro permesso. Mai condividere la loro password, neanche con gli amici. Mai combinare un incontro faccia-a-faccia con qualcuno che incontrano in rete, a meno che voi non siate d?accordo e andiate con loro in un luogo pubblico». Ci crede così tanto, il professor Offelli, da averne stampato diverse copie, che distribuisce gratuitamente a chi le richieda.
Per informazioni: Scuola Media Statale ?Carlo Goldoni?, telefono: 0445-50244,
e-mail: scmvilla@keyeomm.it
Genitori non virtuali: l’opinione di Anna Oliviero-Ferraris*
I bambini avranno sempre più a che fare con queste tecnologie e quindi devono imparare a padroneggiarle. Dalla rete però, lo sappiamo, può arrivare ogni tipo di messaggio e allora è necessario che i genitori sappiano usarla, affiancando i propri figli finché non saranno abbastanza cresciuti da potersi muovere autonomamente.
I rischi di contatto telematici con il mondo della pedofilia, di cui si parla molto in questi tempi, riguarda più l?infanzia di altri Paesi, essendo l?Italia ancora abbastanza arretrata in questo settore. Da noi Internet non è ancora un fenomeno di massa, lo diventerà probabilmente nei prossimi anni e, fortunatamente, per i genitori c?è tempo per imparare e per capire. C?è da auspicare, comunque, che apposite leggi possano in qualche modo tenere sotto controllo il fenomeno, attribuendo chiavi speciali ai siti, in modo che i bambini non vi possano accedere. I bambini crescono infatti per gradi, il trovarsi di fronte a certe realtà della sessualità, ad esempio, può rivelarsi fortemente traumatico. Non dimentichiamo che le immagini hanno una loro forza particolare, restano impresse. Certe informazioni, invece, devono arrivare nei tempi giusti, nei modi appropriati, gradatamente, consentendo ai bambini di contestualizzarle. Il rischio è che arrivino alla adolescenza con un imnaginario ricolmo di deviazioni, finendo per dare priorità alle esperienze virtuali piuttosto che a quelle reali, di vita.
*docente di psicologia dell?età evolutiva alla Sapienza di Roma
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