Non profit

Cooperare cambia. E Cgm riparte dal basso

Parla Claudia Fiaschi

di Daniele Biella

«Rendere il cambiamento più positivo possibile. Per questo i nostri consorzi saranno le antenne su cui sintonizzare il dibattito»Benvenuto il cambiamento. La decima convention del gruppo Cgm – Consorzio Gino Mattarelli, che avrà luogo dall’11 al 13 novembre 2009 ai Magazzini del cotone di Genova, è oggi un gran cantiere di idee ma ha già un punto saldo da cui partire: la trasformazione sociale in atto. «La società cambia e la crisi aumenta la velocità di questo mutamento, di conseguenza la cooperazione sociale non può permettersi di stare a guardare: deve adeguarsi il prima possibile ai nuovi scenari, contribuendo a rendere il cambiamento più positivo possibile», spiega la presidente di Cgm, Claudia Fiaschi. Il titolo stesso dell’incontro di novembre, «Cooperare cambia. Nuovi scenari, nuovo welfare», va nella direzione indicata dalla responsabile: «È un titolo che vuole sottolineare il tempo di cambiamento in cui vivono le famiglie italiane, la comunità, e quindi anche le imprese sociali, che operano a stretto contatto con le esigenze della popolazione», chiarisce Fiaschi.
La tre giorni di incontri, seminari e workshop ruota attorno ad alcuni aspetti della quotidianità attuale: l’impoverimento economico e relazionale della famiglia, l’estendersi dei fenomeni migratori, la crisi di legittimazione del mondo delle rappresentanze, il tramonto annunciato delle forme di comunicazione tradizionale, soppiantati dai new media. «A ciò si aggiungono le due fragilità che abbiamo tutti sotto gli occhi: quella occupazionale, evidenziata dalla crisi ma già presente da tempo, e quella legata all’invecchiamento della popolazione e alla non autosufficienza di sempre più persone», riprende la presidente di Cgm. «Durante la convention la riflessione rimetterà al centro del dibattito tutti questi fenomeni, partendo da situazioni pratiche, ovvero le attività che sono già in atto nelle nostre cooperative, realizzate con cura e passione per il proprio lavoro», esperienze che troveranno spazio nei giorni di Genova anche in modi inediti, avvalendosi della multimedialità (vedi box).
Sanità, legalità, finanza sociale e governance territoriale sono poi alcuni degli altri temi inseriti nel programma del decimo incontro nazionale, nel quale i seminari saranno introdotti dalle persone che lavorano ogni giorno nella cooperazione sociale. «Il senso è quello di rovesciare una certa logica, ovvero non avvalersi di formule calate dall’alto, ma che provengano dalla vita concreta, fatta di sconfitte e di vittorie», aggiunge Fiaschi.
Questa “partenza dal basso” è la chiave per permettere al Consorzio di aggiornare gli strumenti della propria mission ai nuovi scenari. «Le antenne del cambiamento saranno i nostri consorzi di territorio, vere e proprie agenzie dei bisogni da cui la rete nazionale dovrà essere capace di acquisire elementi per orientare le proprie politiche future». In particolare, quattro i settori più “ricettivi”: «Gli asili nido, che educano alla maternità genitori che hanno perso le reti informali di un tempo; gli interventi carcerari, che diventano un’operazione di mediazione culturale; i servizi di assistenza domiciliare, consulenti della famiglia su badanti e addetti alle cure dei meno abili; infine, le cooperative di inserimento lavorativo, un piccolo-grande ammortizzatore sociale».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.