Cultura

SERVIZIO CIVILE. Ciechi, «Dal bando esclusi il 70% dei progetti»

Dei 111 progetti presentati per l’impiego di 1.765 volontari, solo 26 quelli approvati con Decreto del capo dell’Ufficio per il Servizio Civile Nazionale n. 178/09

di Redazione

Questo un ampio stralcio della lettera aperta firmata da Tommaso Daniele, presidente dell’Unione ciechi e ipovedenti e destinata all’on. Carlo Giovanardi
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«Siamo costretti a fare ricorso alla Sua cortese attenzione e sensibilità per rappresentarLe l’incresciosa situazione che si è venuta a determinare nei confronti dei ciechi italiani rappresentati nella loro stragrande maggioranza dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
    Dalla lettura del “bando per la selezione di n. 14.917 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all’Estero” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 48 del 26 giugno 2009, rileviamo con nostra meraviglia e stupore ma soprattutto con tanta amarezza che dei 111 progetti presentati da questa Unione per l’impiego di n. 1.765 volontari approvati con Decreto del capo dell’Ufficio per il Servizio Civile Nazionale n. 178 del 22 giugno 2009, solo 26 di essi sono stati inseriti nel citato bando con l’impiego di circa 950 volontari.
L’esclusione dei restanti 85 progetti, causata dall’attribuzione agli stessi di un punteggio che, pur se apprezzabile non ha consentito il loro inserimento in posizione utile nella graduatoria generale in considerazione dell’insufficiente finanziamento statale previsto per l’anno 2009, viene a determinare un estremo disagio alla categoria dei ciechi che conta sul volontariato del Servizio Civile quale insostituibile risorsa per arginare l’emarginazione sociale e culturale che i soggetti affetti da gravi patologie della vista sono costretti ad affrontare quotidianamente.
Riteniamo che al di là dei meri aspetti burocratici e tecnici la valutazione dei nostri progetti debba ispirarsi alle finalità che gli stessi si propongono e, cioè, la piena realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale come espressamente richiamato dalla legge istitutiva del Servizio Civile Nazionale (art. 1 lett. b capo I legge 6 marzo 2001 n. 64).
Tutti i nostri progetti infatti hanno come obiettivo l’inserimento e l’integrazione dei cittadini disabili della vista nel contesto sociale favorendo il miglioramento delle loro condizioni di emarginazione, di solitudine e di autonomia.
Mentre manifestiamo seria preoccupazione per le conseguenze che la situazione sopra prospettata verrà a generare ribadiamo, ancora una volta, la necessità di una revisione della vigente normativa per stabilire una riserva dei finanziamenti per quei progetti che prevedono l’assistenza alle persone affette da disabilità gravi.
Iniziative legislative in tal senso sono già all’esame della prima Commissione del Senato: mi riferisco ai DDL nn. 952, 1094, 1138, per i quali la predetta Commissione ha chiesto la sede deliberante, sinora negata dal Governo che pensava di risolvere il problema con la riforma della legge 64/2001 che si riteneva imminente.
Facciamo pertanto appello alle Sue accertate disponibilità e sensibilità affinché ai sopramenzionati DDL venga concessa la sede deliberante dal momento che il varo della riforma pare subire ritardi per mancanza di copertura economica.
Certi della Sua solidarietà La ringraziamo di cuore a nome di tutti i ciechi italiani e cogliamo l’occasione per inviarLe distinti saluti».

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