Welfare
IMMIGRAZIONE. Prato lancia l’allarme sui «bambini invisibili»
Ancora manca la circolare che spieghi come gli ufficiali dell'anagrafe dovranno applicare le norme del pacchetto sicurezza
di Redazione
Arriva da Prato l’allarme sui figli dei clandestini che dall’8 agosto, quando entrerà in vigore la legge Maroni, potrebbe risultare impossibile registrare all’anagrafe. Uno scenario già prosepttato da più parti, ma ora l’allarme viene da Giovanni Daveti, funzionario responsabile per gli affari riguardanti la comunita’ cinese per la Prefettura di Prato. La legge infatti prevede l’obbligo di mostrare il documento di soggiorno per compiere gli atti di Stato civile: contrarre matrimonio, registrare la nascita di un bambino e denunciare un decesso. ”Nel pacchetto sicurezza – ha detto Daveti intervistato da ‘Il Tirreno’ – e’ inserita una norma che obbliga i clandestini a mostrare il permesso di soggiorno negli atti di Stato civile. Attualmente non abbiamo alcuna circolare che ci spieghi come comportarci nel dettaglio: quando entrera’ in vigore la legge, quindi, noi avremo neonati che non potranno essere riconosciuti dai genitori, se entrambi clandestini. L’unica via praticabile sembra quella di affidarli ai servizi sociali. Solo nei primi sei mesi del 2009 a Prato sono nati 412 bambini in questa condizione”.
Pronta la reazione di Livia Turco, capogruppo Pd in Commissione Affari sociali: «Il governo ponga rimedio, urgentemente, alla norma che impedisce l’iscrizione all’anagrafe dei figli dei clandestini». In Commissione, ha detto la Turco, «ci è stato detto che sarebbe valso il permesso di soggiorno di sei mesi per maternità, varato dal governo di centrosinistra. Maroni prenda atto adesso che la norma che separa le madri dai figli è una norma barbara e incivile della quale può approfittare la criminalità organizzata offrendo facili regolarizzazioni e che mette anche a rischio la salute delle donne».
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