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IRAN. «Se non ora, quando?»: l’appello verde di Hamid Ziarati

Lo scrittore iraniano, in Italia dal 1981, chiama alla solidarietà col suo popolo e invita a una manifestazione per sabato 25 luglio

di Sara De Carli

Hamid Ziarati, scrittore originario di Teheran, lancia un appello di solidarietà verso il suo popolo: un nastro verde al polso, se non ora, quando?

«Cari amici,
non mi dilungherò sulle motivazioni per non annoiarvi, confidando nella vostra conoscenza di quanto è avvenuto in quest’ultimo mese nel mio Paese d’origine, l’Iran, e vi invito e vi prego, in segno di solidarietà verso un popolo che lotta da più di cent’anni per la democrazia e per la libertà, e verso i suoi scrittori, giornalisti, registi, attori, intellettuali e studenti continuamente censurati, imprigionati e uccisi, d’indossare in ogni occasione pubblica un nastro di colore verde al polso. Il costo del nastro è irrisorio, meno di 1 euro al metro in qualsiasi merceria sotto casa, ma ciò che rappresenta non ha prezzo, in Iran la popolazione civile lo sta pagando ogni giorno con il proprio sangue.
La storia di ieri e di oggi dimostra che laddove la politica è sorda e i politicanti sono legati da interessi molto meno nobili che lottare per la democrazia e la libertà, solo tu puoi! Un nastro verde al polso. Se non ora, quando?

Con eterna gratitudine,
Hamid Ziarati

Se poi, per caso, sabato 25 luglio 2009, ore 17, siete a Roma dalle parti di Via Nomentana, 361, dove c’è l’ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran, c’è una manifestazione “Verde” in contemporanea in tutto il mondo, in difesa della democrazia e per un futuro migliore: Global Day of Action! Un giorno potrete dire orgogliosamente: “Io c’ero”».

Hamid Ziarati è nato a Teheran nel 1966. Per motivi di salute, nel 1981 si trasferì in Italia, dove vivevano il fratello e la sorella, entrambi medici. A Torino si è laureato in ingegneria, ma alla nascita del primo figlio sentì il bisogno di scrivere della sua terra e del suo viaggio, in una sorta di eredità al figlio che stava per nascere. Quelle righe scritte di getto maturarono e diventaronoun libro, “Salam Maman”, pubblicato nel 2006 per Einaudi. Di recente ha pubblicato invece “Il meccanico delle rose”. 


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