Sostenibilità

Il business a gonfie vele

I numeri di un settore in crescita

di Christian Benna

18 miliardi di ricavi globali nel mondo.
E milioni di posti di lavoro Entro il 2010, un milione di nuovi posti di lavoro. Lo prevede, su scala mondiale, Global Wind Energy. Altri due milioni prima del 2030, secondo Greenpeace. E circa 70mila, ma solo in Italia, da qui al 2020, stando alle ultime stime dell’Anev. Sui prossimi calendari girano a mille le pale dell’industria dell’eolico. Tutti d’accordo: l’energia del vento garantirà fino un terzo dell’elettricità del mondo – questo però a partire dal 2050 – e assicurerà occupazione a una nuova generazione di colletti “verdi”. Per il momento però bisogna accontentarsi di numeri – e di ambizioni – ben più modeste. Le turbine eoliche valgono 18 miliardi di euro l’anno di ricavi globali. E gli investimenti nel 2008 non superavano quota 50 miliardi, neanche la metà del valore delle riserve di idrocarburi libiche. Nella Penisola del vento guerreggiato, delle 1.300 torri che, secondo alcuni, deturpano l’ambiente, la produzione eolica ha raggiunto la sesta posizione mondiale per energia prodotta dal vento, pari a 3.861,9 MW installati. Un boom con tassi di crescita annua tra il 30 e il 45%, ma che corrisponde a meno dell’1% in termini di produzione nazionale. Ma c’è da scommettere che la cavalcata del vento non si arresterà.


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