Sostenibilità

Nel paese di Pertini la centrale piace a tutti

A lieto fine

di Redazione

Appennino ligure. Terre di vita difficile, di molta emigrazione, di genti con il carattere plasmato da quei paesaggi aspri. Come Sandro Pertini, per esempio, che è nato a Stella, entroterra savonese. Chi passa da quelle parti, oggi, ha un motivo in più per fermarsi per una visita, oltre al museo dedicato al presidente partigiano. Si tratta delle Vie del vento, un percorso pedonale che consente di visitare il Parco eolico realizzato sulle colline alle spalle del paese, a 600 metri di altezza. Inaugurato nel 2007, ha già totalizzato la bellezza di 1.800 visite. A Stella nessun conflitto, nessun comitato, nessun ricorso al Tar, racconta Cesare Fera, (nella foto), presidente di Fera srl, la società che ha realizzato l’impianto: «Sin dall’inizio abbiamo puntato a inserire l’impianto nel tessuto locale, creando un rapporto stabile e durevole con l’amministrazione locale, ma anche con il tessuto associazionistico». Un rapporto che vale per il prima, ma anche per il dopo. Chiuso il tavolo di concertazione per definire un progetto condiviso per minimizzare l’impatto ambientale, l’impegno di Fera è proseguito con iniziative di educazione ambientale nelle scuole, sponsorizzazioni di eventi legati al territorio e altro ancora. Perché, spiega Fera, «l’informazione è essenziale. E più è percepita l’utilità di un impianto, meno viene sentito come un elemento di disturbo al paesaggio». Il parco eolico, che ha valso al Comune di Stella e a Fera vari riconoscimenti, si sviluppa in un’area di 3 ettari ad un altezza di circa 600 metri sul livello del mare, è costituito da 3 aerogeneratori per una potenza complessiva di 2,4 MW. L’energia elettrica prodotta dall’impianto supera il potenziale fabbisogno dell’intero comune, evitando in atmosfera 5.300 tonnellate all’anno di anidride carbonica. Dà lavoro, tra posti diretti e indiretti, a 15 persone. Tra queste il “monitoratore”, l’angelo custode di uccelli e altri animali, colui che controlla che l’impianto non impatti negativamente sugli equilibri ecologici della zona. Anche qua, vale la logica del prima e del dopo: «È una figura che viene richiesta, per avere le autorizzazioni, nella fase progettuale», spiega Fera. «Ma noi ne abbiamo fatto una presenza stabile». L’impegno di Fera in Liguria andrà avanti, sempre con la stessa filosofia, impianti piccoli e integrazione con il territorio: «Nei prossimi 10 anni investiremo 150 milioni di euro».


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