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Influenza A, estate a rischio

L'allarme lanciato dal commissario europeo alla Salute, Androulla Vassiliou: ma tu hai davvero paura?

di Redazione

Il numero di persone contagiate dalla nuova influenza A aumentera’ nel corso dell’estate. Lo ha detto il commissario europeo alla Salute, Androulla Vassiliou, invitando i cittadini europei a mantenere la calma e restare vigilanti.

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“Ci aspettiamo che il numero dei contagi registrera’ un aumento durante il periodo estivo, visti i maggiori flussi turistici”, ha detto Vassiliou nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo: “Temiamo inoltre che in autunno la normale influenza stagionale possa unirsi alla pandemia aumentando la mortalita’”. In ogni caso, ha spiegato ancora il commissario, “ai cittadini europei dico che si devono sentire sicuri perche’ saranno informati. Bisogna mantenere la calma e restare vigilanti perche’ nessuno di noi sa come questo virus evolvera’”. La responsabile Ue ritiene comunque “positivo che il tasso di mortalita’ dovuto alla nuova influenza, resti debole, agli stessi livelli di una normale influenza stagionale”.

“Serve una strategia di vaccinazione su scala europea, ha continuato Vassiliou chiedendo agli Stati membri dell’Ue di avviare un piano “di acquisto congiunto di vaccini su base volontaria per aiutare quei Paesi Ue che ne hanno piu’ bisogno”. Il commissario ha infine sottolineato che quest’anno i servizi della Commissione Europea responsabili per la Salute “non prenderanno vacanze estive. Seguiremo da molto vicino la situazione”.

IL TAVOLO CON I MEDICI DI FAMIGLIA
La medicina del territorio in prima linea contro la nuova influenza A. Al ministero del Welfare nasce un tavolo con medici di famiglia e pediatri per affrontare l’emergenza influenzale al meglio, in pieno coordinamento con le unita’ di crisi del dicastero. E’ il primo risultato dell’incontro di oggi sulle strategie da adottare contro la diffusione del virus H1N1 tra i rappresentanti dei medici del territorio, il viceministro Ferruccio Fazio e a cui ha partecipato anche Alfredo Mantici, direttore generale dell’Ufficio previsione, valutazione, prevenzione della Protezione civile. Il tavolo, che lavorera’ in stretto coordinamento con l’unita’ di crisi gia’ attiva, sara’ convocato periodicamente per “permettere ai medici di avere informazioni dirette – spiega Mauro Martini, presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) , che ha partecipato all’incontro appena concluso – ma anche per fornire informazioni, aggiornando il quadro del territorio che noi monitoriamo costantemente”. I medici del territorio avranno “voce anche sulle decisioni legate alle vaccinazioni. Saremo informati direttamente e daremo le nostre valutazioni”, spiega ancora Martini. “Sono molto soddisfatto per questo incontro, gia’ in programma da diversi giorni – ha concluso – perche’ e’ risultato con chiarezza che non si puo’ lavorare sul territorio senza coinvolgere medici di famiglia e pediatri”.

 

FOCUS LOMBARDIA

Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia, e Luigi Macchi    , Dirigente Unità Organizzativa Governo della Prevenzione, Tutela sanitaria, Piano sicurezza, nel corso di una conferenza stampa, hanno illustrato i dati relativi alla diffusione della ‘nuova’ influenza A H1N1 in Lombardia e le misure predisposte sia per monitorarne la diffusione, sia per intervenire in via preventiva, che al suo manifestarsi.

Ad oggi, in Lombardia, sono stati accertati 70 casi conclamati di ‘nuova’ influenza A H1N1, tutti risoltisi positivamente ed in tempi relativamente brevi, a fronte di 211 casi sospetti. L’influenza ha colpito persone che l’avevano contratta all’estero, tranne 6. In particolare, 27 avevano soggiornato negli USA, 22 nel Regno Unito, 4 in Argentina, 3 in Australia e 3 nel Messico. Sono esclusi, al momento dal computo, gli studenti di Peschiera Borromeo e di San Giuliano Milanese, da poco rientrati da una vacanza di studio in Inghilterra dove avevano manifestato sintomi influenzali, per i quali sono in corso le analisi. Tra le persone colpite dalla ‘nuova’ influenza, 23 avevano un età compresa tra 20 e 39 anni e 13 tra 10 e 19 anni, a conferma che il virus colpisce prevalentemente giovani persone (51 su 70).

La Regione Lombardia, a partire dal 25 aprile 2009, a seguito della comunicazione del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali relativa a casi di Influenza A H1N1, ha provveduto,  nella medesima giornata, ad allertare ASL e Aziende Ospedaliere sulla nuova situazione che si era venuta determinando, a partire dal Messico e dagli USA. Successivamente, le ASL hanno chiesto ai Medici di Medicina generale, ai Pediatri ed ai medici specialistici, di collaborare nell’attivazione di un sistema di sorveglianza e gestione dei soggetti che presentavano sintomi influenzali, provenienti da aree e condizioni ove si sono verificati i casi, avendo come terminale i reparti di malattie infettive della rete ospedaliera lombarda, a cui compete l’attivazione, per le analisi, dei tre laboratori di riferimento regionale situati presso l’Azienda Ospedaliera Sacco di Milano, l’IRCCS S. Matteo di Pavia e l’Istituto di Virologia dell’Università di Milano”

   “I dati fin qui rilevati – ha sostenuto Bresciani – sono tali, al momento, da escludere, per quanto riguarda il nostro territorio, quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come ‘pandemia’. Non ci sono, di conseguenza, le premesse per adottare misure particolari ed eccezionali a tutela della salute pubblica. Siccome siamo in contatto, direttamente ed indirettamente, con le Autorità sanitarie nazionali ed internazionali e conosciamo, in tempo reale, quello che al riguardo avviene in diversi Paesi del mondo, abbiamo predisposto le necessarie misure di allerta per non farci trovare impreparati di fronte ad un’evoluzione dell’infezione, nell’attesa che divenga pronto il vaccino”.

Luigi Macchi, Dirigente Unità Organizzativa Governo della Prevenzione, Tutela sanitaria, Piano sicurezza,  dopo aver ricordato che in tutte le diverse parti del mondo dove si è manifestata, l’influenza ha finora avuto conseguenze mortali praticamente solo in soggetti già affetti da altre patologie, ed aver illustrato le misure predisposte, ha ricordando che allo stato attuale: “E’ fondamentale attenersi alle misure di protezione cosiddette universali.  Vale a dire: adottare misure di igiene personale, ripetuto lavaggio delle mani, anche con soluzioni idroalcooliche, coprire bocca e naso in caso di tosse o starnuti, utilizzare  fazzoletti monouso, smaltendoli in modo corretto, evitare contatti ravvicinati bocca-bocca e quindi la frequentazione di luoghi chiusi sovraffollati”.

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