Cultura

FAME. Santa Sede: preoccupazione per le previsioni della Banca Mondiale

Bisogna vincere la tentazione di ridurre i servizi pubblici e l'aps, ha detto all'Onu il portavoce mons. Tomasi

di Emanuela Citterio

«La Delegazione della Santa Sede prende atto con profonda preoccupazione delle previsioni della Banca Mondiale secondo cui nel 2009 altri 53-65 milioni di persone saranno colpite da povertà estrema e che le persone cronicamente affamate supereranno il miliardo, di cui 800 milioni vivono in aree rurali, dove la sanità pubblica è più debole e dove urgono iniziative di assistenza sanitaria innovative». Lo ha detto Silvano M. Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e Istituzioni Specializzate a Ginevra, in occasione dello svolgimento del segmento ad alto livello-2009 del Consiglio economico e sociale dell’Onu. Il discorso integrale è stato reso noto oggi.

«Possiamo ragionevolmente concludere che un numero significativo di queste persone estremamente povere e affamate sia più esposto al rischio di contrarre malattie sia contagiose, sia croniche non contagiose. Inoltre, se devono affrontare dei tagli negli aiuti internazionali o se aumenta il numero delle persone che chiedono assistenza, i sistemi sanitari pubblici, già fragili nei Paesi in via di sviluppo, non saranno in grado di rispondere in maniera adeguata alle esigenze sanitarie dei loro cittadini più vulnerabili» ha detto il portavoce della Santa Sede.

«Nel far fronte a questi problemi, vincere la tentazione di ridurre i servizi pubblici per un beneficio a breve termine dinanzi al costo umano a lungo termine, più che un’espressione di solidarietà, è una questione di giustizia. Similmente, l’aiuto allo sviluppo deve essere mantenuto e perfino aumentato come fattore fondamentale per rinnovare l’economia e farci superare la crisi».


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