Non profit
FINANZA. Zopa, arriva lo stop di Bankitalia
Attività sospese per il più noto sito di prestiti peer to peer
di Redazione
“In data 10 luglio 2009 è stato notificato a Zopa il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che, su indicazione di Banca d’Italia, ha cancellato dall’elenco degli intermediari finanziari ex art. 106 la nostra società. Come conseguenza immediata ci vediamo costretti a sospendere la trattazione di nuovi prestiti e l’ingresso di nuovi Prestatori. La società sta valutando tutte le iniziative, anche di natura giurisdizionale, per tutelare la propria posizione e la community.
Vi terremo informati su tutte le attività che metteremo in atto per salvaguardare un’iniziativa innovativa, etica, sociale e vantaggiosa per tutti i partecipanti”
Poche righe nella home page del sito per annunciare lo stop arrivato da Bankitalia alle attività di Zopa, venerdì scorso Palazzo Koch ha deciso di «congelare» uno dei due leader in Italia (l’altro è Boober) del social lending: tecnicamente, in base a quanto dichiara la stessa società, lo stop è avvenuto mediante un decreto del ministero dell’Economia e delle finanze che – appunto su indicazione di Banca d’Italia – ha cancellato Zopa dall’elenco degli intermediari finanziari ex art. 106 del Testo unico bancario. Il motivo? A Zopa è stato contestato di aver fatto raccolta del risparmio (e non semplice intermediazione di pagamenti) a causa della giacenza sul Conto Prestatori Zopa del denaro in attesa di uscire in prestito.
Maurizio Sella, amministratore delegato di Zopa Italia spa, si spiega che «la società sta valutando tutte le iniziative, anche di natura giurisdizionale, per tutelare la propria posizione e la community». «A tutela tua e di tutti i Prestatori rimane pienamente attiva la gestione dei prestiti in essere, sia per l’incasso delle rate sia per il recupero credito. Il denaro in prestito diventerà gradualmente disponibile al rientro delle rate mensili».
Per saperne di più su Zopa clicca qua
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.