Non profit
G8. La pagella del Cini: nettamente insufficiente
I grandi in ritardo, inaffidabili, incapaci di individuare le priorità
di Redazione
Il CINI – Coordinamento Italiano dei Network Internazionali, da sempre impegnato affinché la lotta alla povertà nel mondo venga posta al centro della politica dell’Italia e degli altri paesi ricchi, ha stilato la propria, ironica, pagella sui leader riuniti per il G8 e ne è risultato complessivamente un giudizio nettamente insufficiente .
La motivazione di questo voto così basso è determinato da almeno 10 fattori:
1. Sono sempre in grave ritardo rispetto agli impegni, ai programmi e agli appuntamenti di verifica.
2. Sono inaffidabili poiché non rispettano gli impegni presi e la parola data. Non mantengono le promesse, giustificando i loro comportamenti con ogni sorta di scuse.
3. Si comportano troppo spesso in modo irresponsabile e inadeguato alla gravità delle circostanze.
4. Le loro decisioni e i loro comportamenti non sono quasi mai un buon esempio per i giovani e le future generazioni.
5. In molte occasioni non sono in grado di capire e risolvere i problemi più complessi, spesso non sono neanche in grado di individuare le vere priorità da affrontare.
6. Agiscono spesso d’impulso e sempre alla ricerca del consenso a breve termine.
7. Nonostante l’età media elevata, non dimostrano di avere sufficiente maturità e saggezza per essere all’altezza delle grandi sfide globali che sono chiamati ad affrontare.
8. Dimostrano una scarsa sensibilità verso i problemi che affliggono l’umanità e una scarsa lungimiranza nello sradicare le vere cause della povertà e dei conflitti.
9. Attribuiscono scarso valore alle pressanti richieste di giustizia, di equità e di etica solidarietà che provengono dalla società civile.
10. Si rendono spesso colpevoli di scarsa attenzione e di negligenza.
“Il giudizio finale – ha ribadito Maria Egizia Petroccione portavoce del CINI – è una grave insufficienza sia nel profitto che in condotta e i G8 vengono dunque rimandati all’Assemblea Generale dell’ONU, sede nella quale i loro sforzi potrebbero forse, insieme a quelli di tutti gli altri popoli del mondo, sortire effetti concreti”.
“Ci aspettiamo che nei prossimi appuntamenti rimettano la persona umana al centro delle politiche e dell’azione dei governi; rimettano l’etica al centro della politica, dell’economia e della finanza mondiale; dimostrino con fatti concreti e non più soltanto a parole, di essere coraggiosi e di saper prendere anche delle decisioni impopolari per il bene dell’umanità affrontando le cause strutturali degli squilibri mondiali; dimostrino di essere saggi e lungimiranti e abbiano la volontà di lasciare ai giovani e alle future generazioni un mondo più giusto e più sano di quello che hanno trovato”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.