Volontariato

Visita di Gates al Senato: il resoconto

Ecco il resoconto della conferenza stampa organizzata da Verdi, Associazioni e Free Software Foundation per ribadire il diritto ad una alternativa informatica

di Redazione

La globalizzazione informatica che Microsoft ha prodotto non e’ l’unico modello possibile; i beni universali della conoscenza e del sapere devono essere a disposizione di tutti e bisogna quindi sviluppare una politica di condivisione e libera distribuzione di esse. Questa alternativa e’ il ‘software libero’ e se ne fa sostenitore il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana che assieme a rappresentanti della Free Software Foundation Europe e delle associazioni a favore dell’utilizzo dei programmi ‘open source’ ne ha illustrato le ragioni di convenienza e di necessita’ di applicazione soprattutto per la Pubblica amministrazione, per garantire, in particolare, la sicurezza e riservatezza dei dati. I sostenitori del ‘software libero’ – hanno spiegato in un incontro con i giornalisti – avrebbero voluto porre un contraddittorio alla ‘lezione’ di Bill Gates a Palazzo Giustiniani, per offrire un’altra chiave per la globalizzazione informatica, ma – ha detto il senatore Fiorello Cortiana (Verdi) – ”il presidente Marcello Pera non ha risposto. Sarebbe molto grave se la visita di Bill Gates significasse una riduzione del confronto sul disegno di legge” che Cortiana ha presentato al Senato ed e’ stato sottoscritto da parlamentari anche del centro destra su pluralismo informatico, adozione e diffusione del software libero e portabilita’ dei documenti informatici nella Pubblica amministrazione. Il ddl – adottato da Pietro Folena (Ds) alla Camera e sottoscritto da altri parlamentari – ha aggiunto, ”privilegia il ‘software libero’ per tutte le applicazioni mentre suggerisce il ricorso al ‘software proprietario’ solo per quei servizi che non un’offerta equivalente”. Cortiana ha quindi spiegato che la proprieta’ del ‘software libero’ ”non e’ di una singola azienda ma e’ governata da una licenza d’uso che ne garantisce la possibilita’ di libero utilizzo, scambio, studio e modificabilita’ con una contestualita’ planetaria di scambi”. E’ una realta’ che esiste da alcuni anni ha ricordato e la cui punta piu’ avanzata e’ il sistema operativo Linux. ”Ci sono imprese ed esperienze altrettanto competitive e di successo rispetto a Microsoft – ha osservato Cortiana – che non impongono di ricorrere all’asservimento dei propri clienti, ma sviluppano una politica di condivisione del sapere e libera distribuzione delle conoscenze”. ”Il software proprietario – ha spiegato ancora – e’ prodotto con un codice sorgente ignoto agli utenti” i quali non possono sapere di preciso cosa faccia e che potrebbe diffondere, per esempio, informazioni sull’utente. Per questo, ha aggiunto, il ‘software libero’ e’ essenziale per la Pubblica amministrazione ”che ha il dovere di difendere la sicurezza e la riservatezza dei propri dati”. A questo proposito, Cortiana ha ricordato che il ministro per l’Innovazione tecnologica, Lucio Stanca, ha espresso l’intento di voler far utilizzare sia software proprietari sia ‘free’, cioe’ liberi, perche’ lo Stato sia efficace nella politica pubblica. Stanca, ha detto ancora Cortiana, ha istituito una commissione per valutare la convenienza del software aperto. Posizione apprezzata dal senatore dei Verdi secondo il quale ”e’ meglio comprare un software modificabile piuttosto che licenze annuali allo scopo di poter adattare il programma alle proprie esigenze”. Cortiana pero’ ha sottolineato che ”in Finanziaria non c’e’ stato alcuno stanziamento per l’innovazione tecnologica” e che questa posizione alternativa a Microsoft ”non e’ affatto ideologica ma tecnica ed economica”. A ribadire questa posizione e’ stato Alessandro Rubini del Free Software Foundation il quale ha detto: ”Non siamo contro Microsoft e Gates. Quello del software e’ un mercato di informazione pura e non e’ giusto che sia controllato da un produttore singolo. La nostra proposta – ha continuato – e’ un modello commerciale per distribuire informazioni e per estendere il patrimonio intellettuale”. Simone Piccardi dell’Associazione Software libero ha osservato che non si tratta solo di ”una questione economica e tecnica ma anche politica. Lo sviluppo del software libero consente infatti a chi lo usa di essere proprietario della tecnologia”. In sostanza, ha spiegato ”consente lo sviluppo, la diffusione delle risorse su base locale e quindi in Italia”. Marco Presi di ‘Linux User Group Roma’ ha rilevato che con il software libero si puo’ dare a tutti la possibilita’ di interfacciarsi con la Pubblica amministrazione la quale deve utilizzare formati aperti, che consentano cioe’ il dialogo con i cittadini. Quanto alla paura del cambiamento di chi ormai usa da anni un altro programma, Cortiana ha osservato che ”chi utilizza il ‘free software’ pensa alla applicabilita’ e al servizio e poiche’ da’ molte facilitazioni nell’interfaccia e’ un grande potenziale della liberta”. Cio’ che accade oggi con la copiatura di programmi che sfiora l’illegalita’ non c’e’ ”con la condivisione partecipata – ha concluso Cortiana – perche’ e’ il contrario della pirateria”


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA