Non profit
G8.Marelli:risorse addizionali per Africa e crisi alimentari
Secondo il direttore generale di FOCSIV, l'impegno proclamato dai leader non è sufficiente per affrontare un settore strategico alla sopravvivenza di più di un milardo di persone nei pasei colpiti dalla crisi alimentare ed economica
di Redazione
L’impatto della crisi economica sull’Africa e la Sicurezza alimentare saranno i temi principali della terza e ultima giornata di lavoro del Summit G8 de L’Aquila, con una prima sessione sull’Africa e le conseguenze che la recessione globale sta avendo su questo continente, e la sessione successiva per affrontare il tema della sicurezza alimentare, sempre con una speciale attenzione per il continente africano. “Dalla giornata di oggi deve uscire l’impegno forte a ridare all’agricoltura un ruolo centrale nelle scelte di investimento e di sostegno dei governi, ed un impegno a destinare risorse ad hoc per affrontare gli effetti della crisi alimentare ed economica che ha portato a più di un miliardo le persone che soffrono la fame nel mondo”, dichiara il Direttore Generale di Volontari nel mondo FOCSIV Sergio Marelli.
Sul primo punto, già ieri il Direttore Generale della FAO Jacques Diouf ha evidenziato come nel 1998 l’aiuto all’agricoltura fosse pari al 17% mentre nel 2008 ha subito un drastico calo arrivando al 3,2%. “Questa inversione di tendenza ha portato a trascurare negli ultimi venti anni un settore strategico per la sopravvivenza e lo sviluppo dei popoli, soprattutto dei paesi più poveri dove l’agricoltura rappresenta la principale attività produttiva e la principale fonte d’occupazione” commenta Marelli, presente a L’Aquila in questi giorni per seguire i lavori del Summit.
“Su ‘L’Aquila Food Security’, invece, ci auguriamo che l’iniziativa venga adottata e soprattutto vengano predisposte le risorse sufficienti per renderla operativa. Se veramente si vogliono raccogliere 15 miliardi per finanziare l’agricoltura dei paesi poveri, serve un impegno maggiore da parte dei paesi G8 rispetto a quello già proclamato”, sottolinea Marelli. Per arrivare ai 15 miliardi gli Stati Uniti dovrebbero versare più di 6 miliardi rispetto ai 3-4 annunciati, e l’Italia più di un miliardo, alla luce del loro peso sull’economia mondiale. Se gli Usa invece dovessero perseverare nel voler destinare 3-4 miliardi all’iniziativa, l’Italia dovrebbe garantire almeno 650 milioni per essere all’altezza dell’impegno assunto. “Se tutti i leader decidessero però di puntare al ribasso – continua Marelli – si raggiungerebbe la cifra totale di 10 miliardi, ben al di sotto di quella auspicata e al di sotto delle somme necessarie per combattere la fame nel mondo, più volte annunciate dalle Agenzie specializzate delle Nazioni Unite e dalla società civile. Chiediamo con forza, infine, che queste risorse siano addizionali all’APS e non vengano gestite dalla Banca Mondiale, ma dalle Agenzie Specializzate delle Nazioni Unite”.
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