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FILIPPINE. Arrestati parenti dei rapitori di Eugenio Vagni

Gli arrestati sono sospettati per un attentato. L'italiano è nelle mani dei terroristi da sette mesi

di Gabriella Meroni

Sei familiari dei ribelli musulmani di Abu Sayyaf che hanno rapito Eugenio Vagni insieme ad altri due dipendenti della Croce Rossa Internazionale il 15 gennaio scorso sono stati arrestati nelle Filippine. Lo ha riferito un portavoce militare di Manila, il colonnello Edgard Arevalo, precisando che gli arrestati sono sospettati per un attentato di due giorni fa alla chiesa di Jolo. Arevalo ha precisato che tra gli arrestati ci sono anche le due mogli Albader Parad, il comandante di Abu Sayyaf che ha organizzato il rapimento a gennaio dei tre esponenti della Croce Rossa. Lo svizzero Andreas Notter e la filippina Mary Jean Lacaba sono stati liberati in due tempi differenti lo scorso mese di aprile; nelle mani dei ribelliè  restato solo l’italiano Vagni. Le due mogli di Parad e altre quattro persone sono state fermate martedi’ scorso nel villaggio di Tagbak, a poche ore dall’attentato. Le due donne si chiamano Rowena Honey Aksan e Nursima Simang Annudden; gli altri arrestati sono il fratello di Aksan e le due mogli e un fratello di un esperto di esplosivi del gruppo Abu Sayyaf. «Sono tutti accusati di supporto logistico all’organizzazione» terroristica collegata ad al-Qaeda che opera nel sud delle Filippine, ha precisato Arevalo.


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