Non profit

Olivero: «Caro Sacconi, c’è (molta) posta per te»

Giovedì 16 luglio il Forum incontrerà il ministro del Lavoro

di Gabriella Meroni

«È giunta l’ora, come è scritto nel Libro Bianco, di aprire una costituente del terzo settore. Siamo parte sociale, e faremo pesare il nostro ruolo. Anche perché siamo stanchi di essere consultati a cose fatte…»
L’incontro è fissato per giovedì 16 luglio al Cnel. Attorno al tavolo del convegno «Come uscire dalla crisi: le proposte del terzo settore» si siederanno Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore (nonché presidente delle Acli), il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, e i due vicepresidenti della Camera e del Senato, rispettivamente Maurizio Lupi (Pdl) e Vannino Chiti (Pd). Dunque il Forum incontra ufficialmente questo governo, un’occasione «importante», la definisce Olivero, dopo la pubblicazione del Libro Bianco in cui lo stesso Sacconi aveva scritto che il non profit «non può essere solo esecutore» costruttore di nuovo welfare.
Vita: Che cosa direte al ministro?
Andrea Olivero: Ribadiremo che, come è scritto nel Libro Bianco, occorre aprire una stagione costituente del terzo settore italiano. Ma per farlo ci vuole una vera partecipazione dal basso. Noi come Forum ci candidiamo a essere promotori di questa discussione con governo e parlamento. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto l’incontro di giovedì.
Vita: Parlerete delle leggi di settore?
Olivero: Non solo. Certo, molte leggi sono da riformare, ma ci interessa di più delineare forme nuove di partecipazione dei cittadini e dei loro corpi intermedi alla definizione delle politiche sociali. Va bene che dobbiamo partecipare, ma come?
Vita: Il Forum è, o dovrebbe essere, una parte sociale riconosciuta…
Olivero: Lo è e lo vuole essere. Soprattutto, vorremmo essere consultati prima delle decisioni, e non a cose fatte. Il ministro Sacconi tempo fa ha detto che gli ultimi, gli emarginati in Italia non sono rappresentati da nessuno. Per certi versi è vero, anche perché noi non siamo riusciti a svolgere fino in fondo questo ruolo. Ma è innegabile che tocca a noi dar voce a chi è in difficoltà. Vogliamo proporre e cercare insieme soluzioni concrete per chi sta peggio.
Vita: Qualche esempio?
Olivero: Strumenti di sostegno al reddito diversi dalla social card, che è da ripensare perché gravata da molti limiti; servizi dedicati a categorie disagiate quali i tossicodipendenti, gli homeless, gli indigenti; provvedimenti concreti a favore dei non autosufficienti, per i quali chiediamo il ripristino del fondo dedicato. E, chiaramente, certezze sul 5 per mille: concludere i pagamenti in sospeso e accelerare sulla legge di stabilizzazione, da troppo tempo ferma al Senato. Tra l’altro, il ddl porta le firme di Chiti e Lupi, che saranno presenti all’appuntamento.
Vita: Sacconi vi incontra. E Tremonti?
Olivero: Tremonti è molto impegnato, si sa. Ma credo che una discussione ufficiale e approfondita sul 5 per mille non sia più rimandabile. Informalmente, gli ho parlato pochi giorni fa: non mi ha dato certezze, anzi mi ha fatto capire che le risorse per stabilizzare il 5 per mille non ci sono. Ma noi non ci arrendiamo. E se prima della chiusura delle Camere non avremo sue notizie, sarà lui ad averne da noi.


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