Economia

MINORI. Tempur al fianco dei «Riders for hope»

L’azienda leader nel settore del riposo sarà uno degli sponsor tecnici al fianco dei quattro «cavalieri della speranza» che in sella alle loro moto raggiungeranno il Tagikistan per donare uno scuolabus alle popolazioni locali

di Redazione

Si chiama «Riders for Hope» (cavalieri per la speranza) il progetto messo in cantiere da tre amici che, alla sua prima edizione, porterà in dono ai bambini tagiki uno scuolabus modello Ducato a nove posti del 1997. Tempur, azienda leader nel settore del riposo, sarà a fianco dell’iniziativa in qualità di sponsor tecnico avendo offerto all’equipe che partirà in sella a quattro motociclette Bmw alla volta del Tagikistan sei kit da viaggio per dormire.
«Riders for hope nasce dal desiderio innato che abbiamo di viaggiare e di scoprire il mondo», racconta Gianni Maiocchi, 35 anni, responsabile della logistica del progetto, «dopo innumerevoli altre esperienze di questo genere, abbiamo deciso di organizzarne una tutta nuova. Partiremo da Londra senza nessun aiuto esterno. Questa è l’unica regola che ci siamo dati. Filmeremo il viaggio, incontreremo realtà differenti, racconteremo questa avventura e segnaleremo, tutti i giorni, le nostre esperienze su un blog creato appositamente. Al nostro ritorno, le riprese diventeranno un reportage di viaggio che proporremo sul canale Mediaset di Italia 1. Tutti i fondi che raccoglieremo saranno donati in beneficenza. Questo è lo spirito». Oltre a Maiocchi, saranno impegnati nella «cavalcata» Nicola Civarelli, regista e responsabile delle riprese e del montaggio, Edoardo Stoppa, inviato di «Striscia la Notizia», che si occuperà della parte giornalistica, oltre alla troupe che viaggerà sullo scuolabus destinato ai bambini tagiki.
Il riposo dei «cavalieri della speranza» sarà assicurato da Tempur che, assieme ad altri sponsor tecnici, ha dato la possibilità ai tre amici di organizzare il lungo viaggio che terminerà l’8 agosto: «Essere a fianco di questa importante iniziativa», commenta Alberto Bergamin, amministratore delegato di Tempur Italia, «non è solo un onore, ma anche, come recita il titolo del viaggio, una speranza. Portare un po’ di felicità alle persone meno fortunate deve diventare un modello di riferimento per tutti».
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