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LEGGE SICUREZZA. Cnca: vita ancora più difficile per gli immigrati

Il presidente Luca Babolin sottolinea come il provvedimento varato dal Senato rendo solo ancora più difficili le condizioni di vita dei migranti

di Redazione

«Il ddl sicurezza avrà una sola conseguenza: rendere la vita ancora più difficile a centinaia di migliaia di persone immigrate che sono una ricchezza imprescindibile per il nostro Paese». È questo il commento di Lucio Babolin, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca), «L’introduzione del reato di clandestinità segnerà duramente l’esistenza degli immigrati, che ora dovranno aver paura anche quando si rivolgono ai servizi sociali, alle strutture sanitarie, alla scuola», continua Babolin. «Saranno, di fatto, violati i diritti dei minori. Le strutture giudiziarie e gli istituti di pena si avvieranno rapidamente al collasso. L’illegalità favorirà arbitri e offerte di servizi di ogni genere, fuori da ogni controllo. Tutto questo senza che sia in alcun modo risolto il problema della presenza irregolare di immigrati sul territorio nazionale. In sovrappiù, si decide una bella schedatura delle persone senza dimora, forse perché troppo poveri e, dunque, pericolosi».
«Si tratta di una politica immorale e profondamente sbagliata», conclude il presidente del Cnca, «che colpisce le persone invece di favorire l’integrazione. Si passa ogni limite pur di arraffare voti. Ci auguriamo che vengano al più presto sanciti gli evidenti profili di incostituzionalità di diverse parti della legge, in modo che siano almeno soppresse le norme più gravi e insensate».

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