Mondo

Gli scudi umani verso l’iraq

Questa mattina si sono ritrovati a Milano i volontari della Human Shields Mission

di Stefano Arduini

Una cinquentina di ragazzi provenienti da tutto il mondo (gli italiani erano venti, mma c’erano anche americani, cabadesi, svizzeri, tedeschi e svedesi) si sono ritrovati questa mattina in piazza Castello a Milano. Erano i volontari della Human Shields Mission for Iraq che tra stanotte e domani mattina si metteranno in marcia verso Bagdad per, parola del referente per l’Italia Rodolfo Tucci, “metterci di mezzo, proteggere con i nostri corpi gli ospedali e le scuole irachene”. Il convoglio, composto da diverse autovetture, ma anche da tre bus a due piani arivati direttamente da Londra, dovrebbe arrivare a Bagdad entro il 10 febbraio. “La decisione di partire l’abbiamo presa solo un mese fa”, spiega il tatuato Ken Nichols O’Keefe, ex marine reduce del Golfo e ora instancabile pacifista, “Siamo stufi delle bugie di governi incapaci e delle menzogne di americani e inglesi. Questa è l’alba di un nuovo movimento alternativo “. Coraggiosi o folli? Forse entrambe le cose almeno a sentire le considerazioni di Tucci: “Tutti abbiamo paura, e io non chiederò a nessuno di fare l’eroe. Ogni volontario arriverà fino a dove crederà di poter arrivare”. Il viaggio prevede, dopo Milano, altri due punti di incontro, dove chiunque lo volesse potrà incorporarsi alla comitiva: Istambul e Damasco. Per informazioni e adesioni: www.humanshields.org


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