Mondo

Iraq: appello di Amnesty a Bush e Blair

Amnesty International al presidente George W. Bush e al primo ministro britannico Tony Blair, in occasione del loro incontro di Camp David, "attenti ai diritti umani"

di Redazione

Amnesty International ha chiesto al presidente degli Stati Uniti George W. Bush e al primo ministro britannico Tony Blair, in occasione del loro incontro di Camp David, di riconoscere che la comunità internazionale ha la responsabilità di proteggere i diritti umani della popolazione irachena. La situazione umanitaria e dei diritti umani in Iraq è estremamente fragile per l?effetto combinato di decenni di brutale repressione (comprendente il ricorso a torture ed esecuzioni di massa) da parte delle autorità irachene nei confronti del dissenso e delle rivolte interne, dell?impatto di oltre dieci anni di sanzioni e della possibilità di perdite tra la popolazione civile, di una ondata di rifugiati e delle rappresaglie che potrebbero seguire nel caso di un intervento militare. Pertanto, Amnesty International ha chiesto ai due leader di valutare attentamente i possibili costi di un conflitto nei confronti dei diritti umani in Iraq e nei paesi vicini e di assumere tutte le misure necessarie per evitare un disastro umanitario. ?Noi tutti abbiamo in mente quanto accadde nel 1991. Quale leadership vorranno mostrare il presidente Bush e il primo ministro Blair per assicurare che la comunità internazionale lavorerà insieme per prevenire una nuova analoga catastrofe umanitaria e dei diritti umani?? ? ha chiesto Irene Khan, segretaria generale di Amnesty International L?organizzazione per i diritti umani ha sottolineato che tutte le parti coinvolte in un conflitto sono obbligate al pieno rispetto del diritto internazionale umanitario. Le regole d?ingaggio delle forze armate statunitensi e britanniche devono seguire strettamente le cosiddette ?leggi di guerra? evitando, ad esempio, di colpire strutture militari qualora vi sia un rischio sproporzionato per la popolazione civile. Amnesty International ha infine chiesto al presidente Bush e al primo ministro Blair di chiarire la loro posizione circa la necessità di sottoporre alla giustizia le autorità irachene responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare dopo le recenti voci secondo cui gli USA potrebbero prendere in considerazione l?idea di ?accordi dell?impunità?. ?Non spetta agli USA o al Regno Unito decidere chi eviterà o meno la giustizia per i crimini nei confronti dei diritti umani in Iraq? ? ha dichiarato Irene Khan. ?Un accordo per garantire l?immunità ai principali dirigenti iracheni costituirebbe un atto di tradimento nei confronti del diritto del popolo iracheno alla giustizia per le gravi violazioni dei diritti umani subite per anni?.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA