Volontariato

Servizio civile i numeri dell’anno nero

Perso il 23% dei posti. In arrivo numerosi ricorsi

di Redazione

Calo generalizzato fra gli enti storici. Con l’Anpas che tocca il fondo con il taglio di oltre il 50% delle posizioni rispetto al 2008. E c’è anche a chi è andata anche peggio Ealla fine la burrasca è arrivata. E rischia di portarsi via l’intero sistema di servizio civile. «La corda ormai si è rotta», per dirla con le parole di Licio Palazzini, responsabile di Arci Servizio civile, che così ha commentato la graduatoria ufficiale dei progetti sull’Italia che quest’anno consentiranno l’avviamento di 13.309 volontari (considerando gli albi regionali si arriva a 24.647) contro i 17.323 dello scorso anno. Nel momento in cui andiamo in stampa (martedì 23 giugno) non è stato ancora ufficializzato il bando 2009. Di conseguenza i calcoli elaborati in collaborazione con il sito www.esseciblog.it mettono a confronto i dati consolidati del bando 2008 con quelli che, se verrà rispettato il documento di programmazione finanziaria dell’Ufficio nazionale, saranno i posti messi a bando quest’anno, considerando – come dicono tutte le proiezioni – che la soglia minima per accedere ai finanziamenti sarà di 63 punti.
In termini relativi, nel 2009 su base nazionale ci saranno il 23,2% dei posti-volontario in meno rispetto a 12 mesi fa. Gli enti che nella comparazione fra il 2008 e il 2009 hanno contenuto le “perdite” entro il 23,2% o addirittura hanno fatto registrare incrementi, si possono dunque considerare “fortunati”. «Poteva andare, peggio. Indubbiamente», ammette lo stesso Palazzini. Il suo Asc passerà da 1.833 a 1.780 volontari. Con una flessione di appena il 2,9%. «Non voglio guardare in casa d’altri», avverte, «ma il problema è che l’attuale sistema non premia in alcun modo chi investe nella formazione e nella qualità del servizio». E se lo dice lui che fra gli enti storici è quello che è andato meglio, c’è da credergli. I numeri parlano da soli. Le Misericordie perdono il 12,5% dei volontari, la Caritas italiana oltre il 30% così come i salesiani della Federazione Scs/Cnos. Clamoroso il caso dell’Anpas. L’anno scorso era il primo ente di servizio civile in Italia con 2.250 posizioni. Nel 2009 ne avrà 1.068: meno 52,5%. Poteva andare peggio? Sì, poteva andare peggio. Qualche esempio? Al Cesv – Centro servizi per il volontariato del Lazio, Claudio Tosi parla di «imprevedibile disastro». Le 150 associazioni del network quest’anno perderanno il 68% dei volontari. Ma è il dato disaggregato a preoccupare ancora di più. Spiega Tosi: «L’80% degli associati non avrà volontari e per lo più si tratta di piccole e piccolissime realtà». Il Cesv ha già fatto richiesta di accesso agli atti. «Stiamo valutando come procedere». Due le opzioni: «Il ricorso al Tar o addirittura alla presidenza della Repubblica».
Al Cesv è andata male, ma c’è perfino chi dalla macchina del servizio civile è stato scaraventato fuori. L’associazione Mosaico di Bergamo, per esempio, (in Italia 0 posizioni a bando, rispetto alle 116 dello scorso anno) si deve attaccare alla bomboletta d’ossigeno dei progetti sull’estero. La consolazione è quella che è. Ma a Termini Imerese all’associazione Aress Fabiola non possono nemmeno contare su questa piccola ciambella. In pochi mesi infatti passeranno da 648 volontari allo zero assoluto. Il presidente Francesco Oliveri, raggiunto al telefono, è appena uscito dallo studio dell’avvocato che seguirà la pratica. «Mi ha assicurato che abbiamo ottime frecce al nostro arco. Ci hanno asfaltato senza un perché». «È una cosa assurda», aggiunge, «nel passaggio fra la prima graduatoria e quella definitiva ci hanno persino abbassato di 4 punti un progetto che ne aveva totalizzati 64». Risultato? «Siamo scomparsi e io ho qui dieci persone che si occupavano di servizio civile alle quali dovrò dire che non c’è più lavoro. Una tragedia».


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