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Le colpe di una guerra

Bosnia e Kosovo: anche l’Italia copre i responsabili

di Riccardo Bonacina

Egregio direttore, ho letto il suo ultimo editoriale dal titolo ?Le colpe di Milosevic e quelle dell?Europa?. Sono d?accordo ma ci sono alcuni aspetti delle tragedie consumate in ex Jugoslavia che non sono solo state causate da Milosevic. Negli ultimi tempi si sono moltiplicate testimonianze eccellenti che imputano alle alte gerarchie bosniache, fino al presidente Izetbegovic, la responsabilità delle tragedie che più hanno impressionato l?opinione pubblica. L?uccisione di Moreno Locatelli, di Bosko e Admira (gli ormai dimenticati Giulietta e Romeo di Sarajevo), la strage di Kazani e quella detta ?Strage del Pane? (tutti civili di Sarajevo tra le vittime).
In questa lettera non entrerò nel merito di queste accuse. Quello che voglio analizzare è l?eterna ripetizione di un modello mitico che ancora una volta viene falsificato: il teatrino della guerra giusta dei ?buoni? contro i ?cattivi?. Premetto che i fatti storici restano fatti: la popolazione di Sarajevo e bosniaca in generale ha sofferto le maggiori perdite a causa della guerra, ma appunto sulla base di questo principio è doveroso ricordare che anche la popolazione croata e quella serba hanno avuto la loro razione di lutti. Invece, nel teatrino allestito dai media ogni volta che si ha notizia di una guerra, il Paese ?buono? è descritto come ?popolazione vittima? e quello ?cattivo? come ?esercito che commette crimini?.
Così facendo si coprono le responsabilità di chi, da entrambe le parti, fomenta la guerra per il proprio tornaconto. Non intendo farmi alfiere del revisionismo storico per cui, alla fine, i responsabili vengono addirittura compianti come vittime. Quello che voglio è testimoniare l?impressione che il solo fine di questo teatrino delle falsità sia giustificare la guerra per preparare altre guerre. L?umanità compirà un enorme progresso quando al falso dualismo tra guerre giuste e ingiuste si affermerà l?unica nozione di guerra come catastrofe.
Luca Cerutti,
Castiglione Torinese

Risponde R. Bonacina: Sono d’accordo. Oltre a Milosevic, anche Izetbegovic e Tudjman, condividono molte responsabilità. Tant?è vero che durante gli anni della guerra i più acuti osservatori sottolineavano come il problema dei Paesi della ex-Jugoslavia non sarebbe stato risolto, se non attraverso una pace più simile all?assenza di guerra che a una vera pace, sinché i tre presidenti non avrebbero passato la mano. Nell?editoriale dello scorso numero ci riferivamo però ai recenti eccidi in Kosovo e al dramma dei profughi kosovari. Un dramma la cui responsabilità ricade tutta sulle spalle di Milosevic, e su quelle di chi, in Europa e anche e soprattutto in Italia, continua a fornirgli coperture affaristiche e politiche.

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