Economia

La profezia di Dahrendorf

«Sarà una crisi lunga. E alla fine avremo tutti ridotto gli standard di vita almeno di un 20%». L'ultima intervista del grande filosofo scomparso oggi

di Redazione

«Alla fine della crisi tutti avremo ridotto gli standard di vita di almeno un 20%. Torneremo circa ai livelli precedenti a quelli di Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Per alcuni aspetti, a un modo di vivere che somiglierà un po’ agli anni Cinquanta e Sessanta, con molta più tecnologia ma senza l’ ottimismo di quei decenni». Una previsione, quasi una profezia, quella consegnata da Ralf Dahrendorf nella sua ultima intervista al Corriere della Sera.

Il filosofo, scomparso oggi all’età di 80 anni, rifletteva attorno alle ragioni della crisi a margine del G20 di Londra, tenutosi ad aprile a luglio. «La ripresa sarà lunga e lenta», disse in quell’occasione il filosofo. «Se vogliamo metterle un po’ di belletto, possiamo forse prevedere che la crisi porterà un cambio di attitudine, con più attenzione all’economia reale e un distacco dalla cultura del debito e dal capitalismo del debito. Il ricorso alle carte di credito sarà mitigato, sarà forse un clima più piacevole». Quella cultura del debito «per la quale mettevi lì cinquanta euro e ti pareva normale che ti dessero un’ automobile o una casa. Può non piacere a molti, che preferiscono dare ogni responsabilità ai banchieri e ai paradisi fiscali, ma credo che questa sia la ragione principale della crisi».

«Un mio conoscente mi raccontava l’ altro giorno che ha uno chalet da vendere a Chamonix e che, all’ improvviso, si è accorto che a nessuno al mondo serve uno chalet a Chamonix. Non più, perché il mondo sta riducendo di quel 20% le sue esigenze». «La crisi non favorisce le libertà», sosteneva poi il filosofo. «Le scelte dei governi di nazionalizzare banche e forse anche certe industrie riducono le libertà. Non saranno tempi belli».


LA VITA
Nato ad Amburgo il primo maggio del 1929, è stato filosofo e sociologo, appartenuto al filone dei teorici analitici di stampo weberiano. Ha studiato lingue e letterature classiche, filosofia e sociologia ad Amburgo e a Londra. Dal 1957 al 1968 è stato professore di Sociologia ad Amburgo, Tubinga e Costanza, Visiting Professor alla Columbia University (nel 1960) e membro del Center for Advanced Study in Behavioral Sciences a Palo Alto in California (dal 1957 al 1958). Nell’ambito della sua attività politica di Liberal viene eletto nel Parlamento del Baden-Würtemberg e quindi nel Parlamento della Repubblica Federale Tedesca. Nel 1968 entra a far parte del primo governo di Willy Brandt, e nel 1970 è nominato membro della Commissione delle Comunità Europee, responsabile del Commercio estero e dei Rapporti con l’estero prima e della Ricerca poi. Fra i suoi vari incarichi, quello di Consigliere di Amministrazione della Ford Foundation (dal 1975 al 1987) e della Charities Aid Foundation (dal 1993), di presidente del Consiglio di Amministrazione dell’East European Publishing Project (dal 1986).

Nell’ ambito dell’insegnamento, dopo aver insegnato in diverse università, Ralf Dahrendorf nel 1974 è stato chiamato per sostituire Karl Popper alla direzione della prestigiosissima London School of Economics. Nominato lord dalla Regina, e quindi membro della Camera dei Lords, ha sempre sostenuto di sentirsi al 90% inglese e solo per un 10% tedesco. Dahrendorf è stato in Europa uno dei più autorevoli esponenti del neoliberalismo; riteneva indispensabile integrare il pensiero classico liberale con una maggiore riflessione sul sociale e questo è anche l’oggetto di gran parte dei suoi studi, fra i quali quelli dedicati all’analisi del conflitto sociale nella società post-capitalistica. In politica Dahrendorf si dichiarava convinto estimatore di Tony Blair, e aveva indicato in lui il modello del nuovo politico post-moderno, flessibile e non incasellato ideologicamente, più che un figlio della socialdemocrazia un esponente di quella che lui chiama rock-generation, politica caratterizzata dalla mancanza di forti legami con il passato. Negli ultimi anni della sua vigta Ralf Dahrendorf fu presidente del St. Antony’s College di Oxford e Pro-Vice-Chancellor dell’Università di Oxford.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA