Welfare

Sale la febbre degli sfratti

Le richieste di esecuzione sono aumentate di oltre il 25%. Per la maggior parte a causa della morosità. Gli inquilini: è l'ora dell'huosing sociale

di Silvano Rubino

La crisi fa sentire i suoi effetti anche sul settore casa. E non solo per il rallentamento del mercato immobilare, ma anche su quello che è il lato più debole di questo mondo, quello degli inquilini. Nel 2008 le richieste di esecuzione di sfratti sono infatti aumentate di oltre il 25%, salendo a quasi 140.000. Colpa, per la maggior parte dei casi, dell’affanno economico delle famiglie: secondo i dati del ministero dell’Interno (qua accanto si può scaricare il rapporto), in particolare, su un totale di 51.390 nuove sentenze di sfratto (+17,14% sul 2007), la maggioranza assoluta, oltre 40.600, sono state per morosità.
In particolare, le richieste di sfratto presentate dagli ufficiali giudiziari alla forza pubblica per eseguire gli sfratti sono state 138.040, con un aumento rispetto al 2007 del 26,13%. Gli sfratti eseguiti sono stati invece 24.996, l’11,25% in più  rispetto al 2007.

«I dati sugli sfratti», commenta Walter De Cesaris, segretario nazionale dell’Unione Inquilini, «ancorché provvisori sono letteralmente drammatici, se non addirittura agghiaccianti. L’Italia che esce fuori dai dati ministeriali è una Italia sotto sfratto e sempre più povera dove gli sfratti per morosità assumono i connotati di una frana sociale di enormi dimensioni».

«La crisi economica sta colpendo pesantemente le famiglie in affitto, uno dei segmenti sociali più deboli. I loro redditi annui sono per il 66% inferiori a 20 mila euro ed era quindi prevedibile una fortissima crescita degli sfratti per morosità», aggiunge Guido Piran, segretario generale del Sicet, il sindacato inquilini della Cisl.

Entrando nel dettaglio delle singole città a Venezia gli sfratti emessi salgono del 261%. Modena vede un +50% delle richieste di esecuzione, mentre a Bologna si fermano al +30,64% con gli sfratti eseguiti aumentati del 15%. A Roma sono 53 mila (+171,62%) le sentenze di sfratto, mentre le esecuzioni con la forza pubblica sono salite del 18,07%. Nella provincia di Firenze le richieste di esecuzione sono aumentate del 58,28% e le esecuzioni di sfratto del 52,73%. Dati preoccupanti anche a Napoli: le sentenze di sfratto salgono del 134%, le richieste di esecuzione del 61,56% e gli sfratti eseguiti del 4,23% con 1.800 esecuzioni. Palermo e Catania si piazzano ai primi posti in Sicilia con rispettivamente 1.700 e 2.400 sfratti.

«Da questi dati», aggiunge il Segretario dell’Unione Inquilini, « appare evidente che mentre si parla a vuoto di finti piani casa le persone vengono sloggiate senza alcuna alternativa abitativa».È giunto il momento di «una profonda inversione di rotta». Che  l’Unione Inquilini si deve ottenere in quattro mosse: un blocco generalizzato degli sfratti, compresi quelli per morosità; riduzione del 50% degli affitti; si deve stanziare subito un miliardo di euro per il sostegno all’affitto; si deve procedere alla realizzazione di almeno un milione di case popolari a canone sociale.

«Senza questi interventi strutturali»,  conclude De Cesaris, « si condannano centinaia di migliaia di famiglie alla disperazione e alla marginalizzazione sociale. Risponderemo con la mobilitazione in tutta Italia a partire dalla scadenza della mini proroga del 30 giugno 2009».

«Il 2009 sarà peggiore»,  sottolinea dal canto suo Guido Piran. «Prevediamo una ulteriore crescita per i provvedimenti di sfratto stimabile tra il 15 e il 20% e tutta nel capitolo della morosità». Per questo, la prossima scadenza della proroga degli sfratti del 30 giugno deve essere colta come opportunità «per comprendere anche la morosità. Il problema non deve essere solo rinviato di qualche mese. Serve un fondo di contributi per l’affitto con più risorse e una maggiore offerta di case di edilizia pubblica assieme ad una nuova legge sulle locazioni private che riduca il costo degli affitti».


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