Cultura

E papa Ratzinger supera a sinistra Wojtyla

di Redazione

Le maggiori case editrici cattoliche – europee e americane – espongono già, nei cataloghi online, la copertina della Caritas in veritate. La terza enciclica di Benedetto XVI, la prima dedicata ai temi sociali, recherà la data del 29 giugno. Ha avuto un parto complicato, una gestazione di oltre due anni, numerosi rifacimenti. Concepita in vista del 40esimo anniversario della Popolorum progressio di Paolo VI (1967), doveva avere come tema principale la globalizzazione, con le sue luci e le sue molte ombre. Poi il tracollo finanziario mondiale ha convinto Ratzinger a rimaneggiare nuovamente il testo, per inserire una robusta riflessione sulla crisi. Papa conservatore sulle questioni dottrinali e liturgiche, Benedetto XVI stupirà molti osservatori con i suoi giudizi sferzanti contro lo spirito di “cupidigia” e i modelli ultraliberisti di capitalismo, responsabili del disastro attuale. L’idea centrale: la crisi ha anche una radice etica, una finanza avida, senza controllo, mossa solo da intenti speculativi; ora questo terremoto diventi un’opportunità per rivedere i modelli economico-finanziari. L’ultima enciclica sociale, la Centesimus annus di Giovanni Paolo II, fu pubblicata nel 1991, in piena euforia per la caduta del Muro. Auspicava che anche nei Paesi ex marxisti si affermasse l’impresa privata. I pensatori neoconservatori la celebrarono, forzando non poco il testo, come una novità dirompente che segnava la fine dello storico sospetto cattolico verso il capitalismo. Sulla National Review, Michael Novak scriveva: «Nel Concilio Vaticano II Roma ha accettato l’idea americana di libertà religiosa, nella Centesimus Annus ha assimilato l’idea americana di libertà economica».
IL SUGGERIMENTO DEL CARDINAL PAVAN
L’ultima enciclica sociale di papa Wojtyla sarà citata ovviamente sempre in positivo da papa Ratzinger. Ma con l’intenzione, di fatto, di aggiornarla. La Caritas in veritate sarà, diciamo così, più a sinistra della Centesimus annus. Domenico Rosati, ex presidente Acli, ha ricordato un suggerimento del cardinale Pietro Pavan, grande preparatore dei testi sociali di Giovanni XXIII: «Quando leggi un’enciclica fai attenzione soprattutto ai passaggi che richiamano l’insegnamento dei predecessori di felice memoria: sembra che lo confermino e invece lo cambiano».

Ipse dixit
Quando il demonio ti ricorda il tuo passato, tu ricordagli il suo futuro (da un’immaginetta sacra, su Facebook)

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