Non profit

Italia usuraia dei più poveri

Il ministero del Tesoro ha venduto a una banca svizzera i crediti che vantava nei confronti di Stati indigenti. Così nel ‘97 ha recuperato almeno 1100 miliardi utili per Maastricht.

di Redazione

In Europa a spese dei Paesi poveri e indebitati. Se l?Italia è entrata nell?esclusivo club dell?euro lo deve alle nazioni più indigenti del mondo? Questa la drammatica domanda lanciata alla vigilia dell?approvazione della Finanziaria dai missionari comboniani al governo italiano, e a cui non è stata ancora data risposta.
I sospetti dei missionari riguardano alcune operazioni ?di dubbia moralità? effettuate dal nostro Ministero del Tesoro, che nel 1997 avrebbe letteralmenete svenduto i crediti italiani nei confronti dei Paesi poveri ad alcune banche straniere, che d?ora in poi avranno la funzione di riscuotere i crediti stessi presso le nazioni debitrici. Sarebbe andata più o meno così: primavera dell?anno scorso, Maastricht è alle porte, l?Italia ha bisogno di liquidi per lucidare i conti in vista dell?entrata in Europa, e pensa bene di riscuoterne un po? dai Paesi debitori. Ma visto che questi non possono pagare (si tratta pur sempre di nazioni che il nostro governo aveva aiutato perché bisognose), l?Italia vende i propri crediti a una banca internazionale, mettiamo svizzera, che paga subito l?80% dei debiti all?Italia, riservandosi poi di riscuotere il 100% dagli stati debitori. Con ogni mezzo.
Perché abbiamo usato il condizionale? Perché tutto questo non è stato ancora dimostrato, dato che il governo italiano, e nella fattispecie il ministero del Tesoro, non ha ancora ammesso ufficialmente che queste operazioni, dette ?titolarizzazioni?, siano effettivamente avvenute. Nonostante le proteste dei missionari e la recente presa di posizione del Vaticano che il 1° ottobre ha ancora una volta lanciato un forte appello per la riduzione del debito dei Paesi poveri.
Qualche ammissione tuttavia il governo l?ha fatta. La senatrice Patrizia Toia, sottosegretario agli Esteri, ha affermato che l?Italia ha sì ceduto alcuni crediti (per la precisione 1100 miliardi), ma soltanto commerciali, e soltanto nella forma definita debt swap: in pratica, l?Italia avrebbe riconvertito una parte dei suoi crediti commerciali (esportazioni non ancora pagate) in interventi di sviluppo presso i Paesi debitori. Peccato che questi interventi di debt swap possano essere costituiti anche da partecipazioni in attività redditizie del Paese debitore, quali impianti industriali, raffinerie e attività varie. La parte migliore di nazioni in difficoltà verrebbe dunque espropriata da stranieri, mettendoli in ginocchio ancora di più.
Di fronte a questa situazione però non sono solo i missionari a muoversi. L?onorevole Ramon Mantovani (Prc) ha presentato un?interrogazione parlamentare perché il Tesoro riveli con quali Paesi sono state compiute queste riconversioni dei crediti e per quale ammontare esatto. Voci interne al dicastero di Ciampi raccolte dal Corriere Economia del 21 settembre parlano, per difendersi, di Paesi emergenti e non poveri: ma nessuna certezza si potrà avere finché i nomi non verranno rivelati. E pare che alla Sace, l?agenzia assicuratrice statale che copre le nostre esportazioni (e attraverso la quale sono passate le operazioni di debt swap), sia già girata una circolare riservata che impone la consegna del silenzio a funzionari e dipendenti.
Per completezza occorre dire che i debt swap sono perfettamente legali e praticati da molti stati occidentali del mondo. Che siano però, oltre che legali, anche corretti non sono solo i missionari a dubitarne seriamente. E l?avvento della crisi di governo, non appare un motivo sufficiente per rimandare una trasparenza che non può più farsi attendere.
Per protestare contro le cessioni del credito e chiedere al ministero del Tesoro che faccia chiarezza sull?intera operazione, inviate un fax alla segreteria particolare del ministro, 06/4743449.

La campagna

Promotore

Missionari comboniani

Obiettivo

Ottenere dal ministerio del Tesoro la lista dei Paesi poveri nei confronti dei quali
sono state effettuate operazioni di titola rizzazione (vendita di crediti) a favore dell?Italia attraverso banche straniere

Come aderire

Inviare un fax di protesta alla segreteria particolare del ministro del Tesoro,
06/4743449

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