Non profit

COOPERAZIONE. 74% italiani favorevole a investire 0,7% del Pil

Lo rivela un sondaggio commissionato da OXFAM e condotto dall’Istituto di marketing You Gov

di Emanuela Citterio

«Il governo italiano dovrebbe onorare l’impegno preso in ambito internazionale per destinare entro il 2015, lo 0,7% del prodotto interno lordo in Aiuto Pubblico allo Sviluppo ogni anno» è l’affermazione condivisa dal 74 per cento degli italiani partecipanti al sondaggio commissionato da OXFAM e condotto dall’Istituto di marketing You Gov in vari paesi europei. L’indagine è stata realizzata su un campione di 2000 persone che hanno risposto a cinque domande a risposta multipla.

Del 74 per cento che è risultato favorevole al destinare lo 0,7 per cento del Pil italiano alla cooperazione allo sviluppo entro il 2015, il 37 per cento degli intervistati si è definito “fortemente d’accordo”, mentre l’altro 37 per cento si è detto “d’accordo”. Solo l’11 per cento si è invece dichiarato contrario.

La salute risulta l’area d’interesse favorita: il 60 per cento degli intervistati, interrogato sulla destinazione che ritiene più importante per gli aiuti, ha scelto l’opzione “garantire i servizi sanitari gratuiti alle persone povere”. Il 15 per cento ha scelto l’opzione “far sì che i governi possano acquistare medicine di buona qualità a prezzi abbordabili”, e il 12 per cento ha optato per l”’assunzione, formazione e pagamento di stipendi dignitosi a dottori, infermieri e ostetriche”.

Dal sondaggio emerge anche che i cittadini italiani sono consapevoli che l’attuale percentuale del Pil destinata all’aiuto pubblico allo sviluppo è minore dell’1 per cento: ne è informato il 24 per cento degli intervistati.

Il campione proveniente dall’Italia meridionale d’Italia risulta, rispetto alle altre are geografiche, leggermente più favorevole all’aumento degli aiuti allo sviluppo e al mantenere gli impegni presi a livello internazionale.

Il sondaggio è stato condotto on line, attraverso uno strumento apposito utilizzato da you Gov, il 27 e 28 marzo 2009, su un campione di 2000 cittadini italiani, rappresentativo per sesso, età, provenienza, selezionato da You Gov. La società di marketing stima il margine di incertezza o errore intorno al 5 per cento.


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