Mondo

L’AQUILA. Ore decisive per il post-terremoto

Politica e cittadinanza in prima fila con richieste precise

di Carmen Morrone

Alla Camera si sta discutendo il decreto legge Abruzzo, all’aereoporto di Preturo è in corso una manifestazione organizzata da comitati organizzati dai cittadini ora sfollati nelle tendopoli e negli alberghi sulla costa, da organizzazioni sindacali e partiti politici. Domani il sit-in si trasferirà davanti a Montecitorio.

Tre momenti in cui i partiti dell’opposizione e alcuni cittadini vogliono ribadire la necessità di modificare l’attuale testo del decreto per introdurre il principio del rimborso delle attività produttive nei comuni fuori del cratere, il rimborso totale delle seconde case e il risarcimento per i mancati introiti per gli enti locali. Inoltre si aspetta la sospensione del contratto d’affitto per i non proprietari e l’esclusione di tagli e accorpamenti delle scuole e la garanzia di risorse certe per iniziare i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici per consentire la ripresa dell’attività scolastica. Si parla anche di una tassa di scopo.

«Il mondo delle associazioni è sempre stato poco impegnato in politica. Le associazioni continuano le loro attività nei campi dove il caldo di questi giorni ha fatto emergere nuove esigenze come la necessità di condizionatori, ventilatori, anche se le tenda rimane poco accogliente, considera Gianni Pappalepore, presidente del Centro servizio volontariato dell’Aquila che tre giorni dopo il sisma, grazie a Csvnet, aveva allestito un camper come sede provvisoria del Centro servizi per il volontariato al campo di Acquasanta.
«Abbiamo la sensazione di stallo, di promesse non mantenute, di tempi che si allungano. Abbiamo bisogno che la situazione si sblocchi», aggiunge Pappalepore.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA