Volontariato

SERVIZIO CIVILE. I nuovi criteri per valutare i volontari

Ecco il Decreto firmato lo scorso 11 giugno da Leonzio Borea, direttore dell'Unsc, che sancisce gli elementi che gli enti devono seguire per valutare i propri candidati. Una sola la novità rispetto alle norme precedenti, datate 2002

di Daniele Biella

Sette anni dopo si cambia. Ma non di molto. Vanno in soffitta i criteri di valutazione per i volontari in servizio civile emanati il 30 maggio 2002 dall’allora direttore generale dell’Unsc (Ufficio nazionale servizio civile Guido Bertolaso, oggi capo della Protezione civile): in data 11 giugno 2009, infatti, l’Unsc, in seno alla Presidenza del consiglio dei ministri, ha pubblicato con il decreto n. 173 le nuove indicazioni (e i relativi punteggi) che gli enti di servizio civile nazionale e internazionale dovranno seguire per valutare i giovani candidati per i proprio progetti.

Molto simili tra loro, i nuovi e i vecchi criteri si differenziano esclusivamente per l’inserimento, nel nuovo Decreto, del punteggio riguardante il possesso di una laurea triennale, possibilità che sette anni fa non era possibile in quanto era ancora in vigore il precedente ordinamento universitario.

Ecco, in sintesi (a lato si può scaricare il Decreto e gli allegati citati nello stesso, relativi alla selezione dei candidati dopo l’emissione del bando), i criteri di valutazione dei volontari secondo le nuove disposizioni.

Ammonta a 110 punti il punteggio massimo a cui può aspirare un candidato, così distribuito:

max 60 punti per la scheda di valutazione  compilata in seguito al colloquio di selezione (allegato 4). In particolare, sono importanti fattori come la pregressa esperienza presso l’ente o in un settore analogo a quello per cui ci si candida; l’idoneità a svolgere le mansioni previste; la disponibilità a continuare il rapporto alla fine dell’anno di servizio; le motivazioni, gli interessi, le doti personali; la flessibilità verso particolari richieste dovute alla specificità del servizio.

max 30 punti per precedenti esperienze (allegato 3). Il punteggio relativo è assegnato tramite un coefficiente che va da 1 a 0,25 a seconda del fatto che le esperienze previe (in un arco di 12 mesi) siano state fatte con l’ente che realizza il progetto o meno, o comunque nello stesso settore del progetto dello stesso ente o di un ente diverso.

max 20 punti in base a: titoli di studio, da un massimo di 8 punti per una laurea attinente al progetto, a 4 punti per la fine delle superiori; titoli professionali (come infermiere per progetti di assistenza sanitaria, logopedista per progetti con bambini) fino a un massimo di 4 punti; esperienze aggiuntive non valutate in altre sedi (ad esempio campi estivi per l’infanzia, animazione di villaggi turistici), fino a 4 punti; altre conoscenze (conoscenza di una o più lingue straniere, competenze informatiche o artistiche legate alla musica, al teatro, alla pittura), anche in questo caso valutate al massimo 4 punti.

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