Cultura

L’offensiva sociale del Papa

Alla vigilia della pubblicazione dell'attesa Enciclica sociale, il Papa intensifica i suoi messaggi sulla situazione economica e sulla condizione dei paesi poveri

di Redazione

Si avvicina la data della firma dell’Enciclica sociale Charitas in veritate di Benedetto XVI, firma che verrà apposta il 29 giugno. Proprio in questi giorni il papa sta intensificando i suoi messaggi sugli effetti e le cause della crisi economica e sulla situazione sempre più grave dei paesi poveri. Sabato, ricevendo i rappresentanti della Fondazione Centesimus annus si è espresso così: «La crisi finanziaria ed economica che ha colpito i Paesi industrializzati, quelli emergenti e quelli in via di sviluppo, mostra in modo evidente come siano da ripensare certi paradigmi economico-finanziari che sono stati dominanti negli ultimi anni. Bene ha fatto, quindi, la vostra Fondazione ad affrontare il tema della ricerca e della individuazione di quali siano i valori e le regole a cui il mondo economico dovrebbe attenersi per porre in essere un nuovo modello di sviluppo più attento alle esigenze della solidarietà e più rispettoso della dignità umana».
Poi il Papa ha fatto un diretto riferimento all’Enciclica: «Come sapete, verrà prossimamente pubblicata la mia Enciclica dedicata proprio al vasto tema dell’economia e del lavoro: in essa verranno posti in evidenza quelli che per noi cristiani sono gli obbiettivi da perseguire e i valori da promuovere e difendere instancabilmente, al fine di realizzare una convivenza umana veramente libera e solidale»

Domenica, in occasione dell’Angelus, invece il Papa ha preso spunto dall Conferenza delle Nazioni Unite sulla crisi economica e finanziaria ed il suo impatto sullo sviluppo, che si terrà a New York il 24-25 giugno. Ecco le sue parole: «Invoco sui partecipanti alla Conferenza, come pure sui responsabili della cosa pubblica e delle sorti del pianeta, lo spirito di sapienza e di umana solidarietà, affinché l’attuale crisi si trasformi in opportunità, capace di favorire una maggiore attenzione alla dignità di ogni persona umana e promuovere un’equa distribuzione del potere decisionale e delle risorse, con particolare attenzione al numero, purtroppo sempre crescente, dei poveri». Facendo poi riferimento alla festività del Corpus Domini, ha voluto dare un risvolto di giustizia sociale anche questo appuntamento liturgico: «In questo giorno, in cui in Italia e in molte altre Nazioni si celebra la festa del Corpus Domini, “Pane della vita”, come ho appena menzionato, desidero ricordare specialmente le centinaia di milioni di persone che soffrono la fame. È una realtà assolutamente inaccettabile, che stenta a ridimensionarsi malgrado gli sforzi degli ultimi decenni. Auspico, dunque, che in occasione della prossima Conferenza ONU e in sede delle istituzioni internazionali siano assunti provvedimenti condivisi dall’intera comunità internazionale e vengano compiute quelle scelte strategiche, talvolta non facili da accettare, che sono necessarie per assicurare a tutti, nel presente e nel futuro, gli alimenti fondamentali e una vita dignitosa».

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